«Non è propaganda, i fondi per Cosenza ci sono davvero»

COSENZA Mario Oliverio torna a casa. Il palazzo della Provincia in piazza XV marzo lo ha guidato per due lustri ed è per questo che si muove con una certa disinvoltura nonostante a fare gli onori di casa ci sia il suo storico braccio destro Franco Iacucci, attuale presidente. A piovere sul centro storico di Cosenza non ci sarebbe solo l’acqua di febbraio ma anche il denaro. La riunione già fissata del Cipe per giorno 28 renderà tutto ufficiale. Poi toccherà firmare e rendere operativo il contratto di sviluppo istituzionale che definirà in che modo i 90 milioni di euro previsti per Cosenza vecchia dovranno essere utilizzati. «Al coordinamento del Cis – spiega Oliverio – parteciperanno il ministro dei Beni culturali, il ministro della coesione territoriale e del mezzogiorno, la regione, gli enti locali interessati (quindi l’amministrazione comunale di Cosenza) e ho chiesto che partecipi anche l’Unical visto che ci sarà anche da discutere dei fondi dell’agenda urbana».

NUOVA LINFA I 90 milioni di euro destinati a Cosenza fanno parte di un complesso di fondi di 360 milioni ripartiti in parti uguali anche alle città di Napoli, Palermo e Taranto. In che modo dovranno essere spesi per la città vecchia è tutto da definire nel contratto. La legge che lo istituisce è quella approvata la scorsa estate dal governo, nello specifico la numero 123 del 2017. Sicuramente si interverrà su opere pubbliche, dagli edifici alle reti fognarie, al patrimonio pubblico, ma non è da escludere che si possa anche intervenire sugli edifici privati. Tutto dipenderà dal contratto, ma le ipotesi possono essere formulate visto quanto sia giovane la legge quindi priva di precedenti. «È un risultato di grande rilevanza – aggiunge il governatore – perché la nostra città meritava di essere considerata tra le grandi città con un patrimonio storico alla pari delle altre città considerate in questo programma».

REALPOLITIK E la corrispondenza epistolare tra i due Mario (Oliverio e Occhiuto si sono scontrati proprio su questi fondi, ndr) non poteva non essere citata. Tra i due la dialettica è sempre stata serrata, ma sul centro storico non hanno lesinato né carta né inchiostro. «Credo che Occhiuto sbagli a non valutare la portata di questo provvedimento. Non sto facendo nessuna strumentalizzazione elettorale – dice Mario Oliverio –, io non devo sponsorizzare né mio fratello, né mio cugino per tirare dentro la campagna elettorale un intervento di questo tipo. Sono il presidente della Regione e componente della cabina di regia che ha assunto la decisione di destinare 90 milioni di euro, sarei stato folle a parlare di  cifre che non avessero rispondenza nella realtà». Spazio poi ai ringraziamenti di rito. In primis al premier Gentiloni, poi al ministro-scrittore Dario Franceschini. In ultimo ma non per importanza alla deputata Enza Bruno Bossio che, ricorda Oliverio, ha portato all’attenzione del governo nazionale la situazione di corso Telesio e dei suoi vicoli. Situazione di emergenza di cui discusse anche il consiglio comunale bruzio nella seduta di fine ottobre del 2017, ultima volta che l’argomento “centro storico” è stato affrontato in assise comunale e nella quale si adottò un documento letto e presentato da un gruppo di residenti nel centro storico. 

Michele Presta
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