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“Quasimodo-Serra” di Cosenza, studenti e professori sulle barricate – VIDEO

COSENZA Gli strilli delle edizioni locali dei quotidiani annunciano 7 milioni di euro per la costruzione del nuovo Liceo scientifico “Enrico Fermi”. La scuola non è più frequentata dagli alunni. Un…

Pubblicato il: 04/03/2018 – 19:35
“Quasimodo-Serra” di Cosenza, studenti e professori sulle barricate – VIDEO
Il plastico dell'Istituto

COSENZA Gli strilli delle edizioni locali dei quotidiani annunciano 7 milioni di euro per la costruzione del nuovo Liceo scientifico “Enrico Fermi”. La scuola non è più frequentata dagli alunni. Una settimana dopo l’inizio delle lezioni i liceali sono stati trasferiti, divisi in due istituti cittadini, perché gli indici di edificabilità non garantirebbero l’incolumità di studenti e insegnanti.
L’ingegnere Francesco Perri, vice-preside dell’Istituto tecnico per geometri “Quasimodo-Serra” insieme ai suoi alunni porta avanti ormai da diversi mesi una “battaglia” dopo aver scoperto che gli studenti e i docenti nel piano di riorganizzazione scolastica finirebbero nella scuola dell’istituto tecnico commerciale “Pezzullo”. Non una questione di convivenza ma di spazi necessari alla didattica come primo punto, poi, la scelta per loro «peggiorativa» e tutta una serie di interrogativi sulla stabilità del liceo “Fermi” che ai professori-ingegneri non convince.
Dopo aver sistemato alcuni fascicoli, spiega: «Lei sta seduto su di una sedia che potrebbe tenere soltanto il 10 per cento del suo peso. Cosa sarebbe dovuto succedere, almeno 10 minuti fa?». L’ovvia risposta neanche viene pronunciata. «Nella richiesta di accesso agli atti che abbiamo fatto si dice proprio questo. Le fondamenta del “Fermi” possono reggere soltanto il 10% del peso della scuola. Perché è ancora lì da 50 anni?».

TRANSUMANZE Alle Province, dopo la riforma sono rimaste due grandi competenze: le scuole e le strade. E su entrambe c’è anche da considerare la competenza comunale.
Al “Quasimodo-Serra” la campanella della ricreazione suona alle 11 in punto. Il progetto è questo: il triennio del “Fermi” passa al “Quasimodo-Serra” e il “Quasimodo-Serra” passa all’Istituto tecnico commerciale “Pezzullo” scuola a cui verrebbe accorpato visto anche il calo delle iscrizioni.
«Non capisco perché dovremmo accettare una soluzione che per noi è peggiorativa – dice il vice-preside Perri –. La nostra scuola è terminata nel 2000. Per 50 anni siamo stati nomadi cittadini, adesso abbiamo una scuola che è fatta per ospitare un istituto come il nostro e dobbiamo spostarci».

PRESIDI E PRESIDENTI Tutto dipende dalla scelta del presidente della Provincia Franco Iacucci. Qualche settimana fa gli studenti hanno sfilato in città contestando con parole poco dolci la scelta del numero uno del Palazzo di governo su piazza XV marzo. Giovedì (1 marzo) gli studenti delle tre scuole coinvolte hanno incontrato il presidente della Provincia. Dalla riunione trapela come le intenzioni di Iacucci siano quelle di non cambiare idea ma per mercoledì ha fissato un nuovo incontro con i rappresentanti degli studenti e anche i presidi delle scuole. «Abbiamo studiato gli spazi del “Pezzullo” attraverso il progetto della scuola – dice il vice-preside – abbiamo forti dubbi che quello che hanno intenzione di fare sia concretamente realizzabile. Nonostante questo ci sarebbero dei lavori da fare, quindi ulteriori soldi spesi, per una situazione che è comunque precaria visto che si progetta di costruire un nuovo liceo “Fermi”».

NELLA SCUOLA I disegni sui muri al “Quasimodo-Serra” ricordano la città di Cosenza. Poi ci sono i tavoli da disegno, i laboratori. Grandi finestroni ne garantiscono la luce, ma la chicca della scuola sono i “poligoni”. In Italia ne esistono solo due di istituti con questi piloni a forma poligonale. L’altra scuola ad averli è l’Istituto tecnico per geometri di Genova. «Questi servono a calibrare gli strumenti. Quando la scuola è stata costruita sono stati progettati tenendo conto di tutta una serie di indicazioni tecniche – aggiunge Francesco Perri –. Un libero professionista, la scuola, chiunque può venire qui e calibrare i propri strumenti da lavoro».
Ogni ala della scuola ha l’uscita di emergenza che riversa nel cortile. E lì una tabella ne indica i punti di raccolta. «Io questa scelta di sacrificarci in modo così netto non la capisco Poi c’è anche la didattica del Bim – aggiunge il vice-preside -. Il prossimo anno noi offriremo ai nostri discendi la gestione del progetto e della costruzione a tutto tonto. Stiamo spendendo dei fondi nostri e saremo tra le prime scuole italiane a farlo».

SCUOLE SICURE? L’adeguamento e i lavori di ristrutturazione previsti per il 2018 prevedono sia il liceo “Fermi” che l’Istituto tecnico-commerciale “Pezzullo”. Nella graduatoria di “Necessità di interventi manutentivi degli edifici scolastici” il liceo precede l’istituto tecnico. «Il fatto che il Pezzullo sia più in basso del Fermi è una erronea deduzione di stabilità della struttura», dice Perri. Le tabelle sulla scrivania del preside hanno degli indici percentuali. «Il 40% si valuta in considerazione delle condizioni strutturali. Poi bisogna ripartire il 20% dal numero di alunni, 10% dal costo di interventi, 4 % per i tempi di intervento, 10% per gli impianti e l’inserimento ambientale e il 16% del protocollo ITACA». A conti fatti potrebbe succedere questo che una scuola pur avendo delle condizioni strutturali peggiori, in graduatoria nel complesso degli altri indici potrebbe essere più bassa. «Questo è quello che è successo tra Fermi e Pezzullo» – scrivono in una nota i docenti del geometra.

SERVE DAVVERO UN NUOVO “FERMI”? I sette milioni che sono previsti per demolire e ricostruire la scuola di via Isnardi vengono presentati come una grande notizia. Ma a questo punto, se mercoledì, dirigenti scolastici e tecnici provinciali dovessero effettivamente accertare che nelle due scuole i tre istituti possono convivere tranquillamente, senza perdere in qualità della didattica, senza eccessivi sacrifici per i laboratori tecnici e senza problemi di fruizione degli spazi comuni come laboratori e palestre, avrebbe senso costruire un nuovo istituto e poi ripetere a opera completata nuovamente i trasferimenti? Tutte le scuole cosentine stanno registrando cali nelle iscrizioni. Sezioni vengono depennate anno dopo anno e da qui a qualche anno le previsione purtroppo non sono positive.

Michele Presta
redazione@corrierecal.it

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