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È tutta colpa di Renzi?

C’è una vera e propria corsa a fare filosofia nel commentare i risultati elettorali e soprattutto la sonora sconfitta del Pd. Si arzigogolano teorie, si cercano risposte, si inventano giustificazio…

Pubblicato il: 12/03/2018 – 7:38
È tutta colpa di Renzi?
Matteo Renzi, segretario Pd

C’è una vera e propria corsa a fare filosofia nel commentare i risultati elettorali e soprattutto la sonora sconfitta del Pd. Si arzigogolano teorie, si cercano risposte, si inventano giustificazioni. Invece? Invece, a mio parere, da modesto elettore non pentito del Pd, sostengo che i risultati sono lì. Chiari ed incontrovertibili. E non hanno bisogno di elucubrazioni o contorsionismi. Sono lì, all’attenzione di chi vuole leggerli e rileggerli, commentare e ricommentare.
I risultati sono inchiodati ed inchiodanti: ha vinto il Movimento cinque stelle. Non ha perso la Lega, anzi. Non ha vinto Forza Italia, ha perso d’Alema (è orribile dire Leu), ha straperso il Pd. Ed allora? È così! O no? Poi si può, con i piedi per terra, dire e ridire, scrivere e riscrivere, commentare,giustificare o affondare il dito sulla piaga. Il Pd ha straperso. Oppure, girando la frittata, avendo straperso il Pd, ha stravinto il Movimento cinque stelle.
E perché ha straperso il Pd? Fosse facile saperlo con puntigliosa certezza, vinceremmo un premio di consolazione. A mio parere il Pd ha straperso perché non ha fatto interamente il dovere a cui era chiamato, come partito e come unico asse portante del governo nazionale. Non lo hanno fatto anche molti i governi regionali a guida piddina, o di centro-sinistra. Ci si è cullati sugli allori.
Certo le leggi ci sono state, l’impegno sicuro, il governo è stato presente, l’elenco delle innumerevoli cose fatte è lungo. Ma…. in gergo televisivo si dice, non ha bucato il video. il Pd ed il governo non sono stati visti come avrebbero dovuto. In questo caso la colpa è di Renzi, non c’è dubbio. Così come si è preso – e giustamente – i meriti del 40 e passa per cento alle europee del 2014 adesso è stato costretto- altrettanto giustamente – visti i risultati – a prendersi le colpe dello tsunami.
Ha sbagliato tutto? Per me no. Per gli elettori assolutamente sì. E gli elettori hanno ragione, non io, che pure l’ho sostenuto e lo sostengo.
Se avesse vinto il referendum, avremmo raccontato un’altra storia. Siccome lo ha perso, ecco che tutti si sono caricati addosso al leader. Nessuno gli ha perdonato di…vivere. Nessuno si è mostrato disponibile a concedergli un’attenuante.
Ad ogni mossa, ad ogni passo è stato sempre un “dagli all’untore”. Non si capisce perché. E quando – si sa- prendi la scivolata o precipiti verso il basso, niente e nessuno può farti risalire. Ha fatto affondare la barca? No, ma così è stato visto dalla gran parte degli elettori. Certo, molti concordano nel sostenere – e vorrei vedere- che la colpa non è solo sua. Ha avuto solo “yes-man?”. Ufficialmente sì, ma non è, non può essere cosi. All’interno del Nazareno o di Palazzo Chigi avranno pure discusso politici, giuristi,economisti ed esperti per trovare una soluzione ai problemi. E l’avranno pure trovata, ma non ha convinto nessuno o quasi. Un esempio su tutti. Il problema del lavoro ai giovani. Non so se è stato affrontato. Forse sì. Fatto è, però, che i giovani da sempre e segnatamente da quando c’è stato il governo a trazione piddina, con Letta, Renzi e da ultimo Gentiloni (non si capisce perché – obiettivamente – debba godere della enorme simpatia dei cittadini, a tal punto da essere il primo in questa graduatoria ma anche nella considerazione dei più autorevoli editorialisti) il problema della disoccupazione giovanile si è acuito. Una soluzione non c’è stata. In assoluto. Un dramma che grida vendetta al cospetto di Dio. Trentatre centesimi l’ora ai call center, dieci euro come commessi, duecento euro – se va bene- per fare gli avvocati, altrettanti per diventare professori associati e chi vuole aggiungere altro non ha che l’imbarazzo della scelta. Ed ogni volta che un esponente di governo si affrettava, pur giustamente, a dire “abbiamo creato un milione di posti di lavoro” ecco che erano centinaia di migliaia di voti in meno per il Pd ed in favore dei Cinque stelle. È così, o no? Non parliamo del dramma della emigrazione. La colpa è solo di Renzi?. Certo che no. Il leader del Pd, però, impersonificando il potere del centrosinistra ha pagato per tutti. Sbagliava la Pinotti, la colpa era di Renzi, plurisbagliava la Fedeli, la stracolpa era di Renzi, e Poletti e Lotti e Delrio (con le ferrovie) e via di questo passo. Si salvava solo Minniti con le sue politiche sull’emigrazione. Avete visto, però, com’è finita? Non è stato eletto a Pesaro, non a Reggo Calabria, dove non ha mai avuto la fortuna che pure avrebbe meritato. E sul piano regionale? Certo che c’è colpa, certo che ci sono responsabilità. Si sono dimessi, infatti, alcuni segretari regionali del Pd ed altri hanno preannunciato l’abbandono della guida.
Sono anni che Renzi aveva promesso quel lanciafiamme che non ha mai utilizzato. Da tempo aveva preannunciato, pure, candidati al di sopra di ogni sospetto: promessa, questa, mantenuta in parte, ma non sufficiente a fermare la china. Ma mi è stato “rimproverato” che avresti votato per Renzi. Lo confermo. L’ho fatto e lo rifarei, senza dubbio. Ha la stoffa del leader, capacità indiscusse, appeal unico. Ma, ma…. Non sufficienti per frenare l’emorragia preannunciata. Un ulteriore esempio? Un mio amico al quale ho chiesto per chi votasse mi ha risposto: per i 5 stelle, ma non chiedermi perché. Non saprei spiegartelo.
Ed aggiunto: non mi parlare di voti,altrimenti mi convinci a non votare per Di Maio. Oramai la strada era segnata. Nessuno se ne è accorto o ha voluto accorgersene. E adesso? La ripresa non è facile. Occorre lavorare di gomito, chiudendo gli occhi, senza guardare in faccia profittatori e gente pronta a tradire: i primi segnali ci sono già. Uscirà di scena Renzi? Non credo, anzi spero di no. Eppoi a favore di chi? Deve cambiare marcia ed atteggiamento nei confronti, soprattutto, dei presunti amici. Non è questione di crisi europea della sinistra. O almeno non solo. La crisi è dentro di noi. Occorre dirittura morale,dignità, competenza, da parte di tutti. I fatti concreti per i diritti dei cittadini non possono e non debbono aspettare molto. Altrimenti sarà peggio.
Intanto vediamo come affronteranno i problemi quanti hanno vinto. E soprattutto se sapranno e saranno in grado. Senza il Pd, destinato all’opposizione, come hanno chiesto i cittadini sovrani. Siamo qui.

*giornalista

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