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Cosenza, Ambrogio si difende: «Pettegolezzi da comare di paese»

Il consigliere risponde all’accusa dei colleghi di opposizione e di partito di essere uno dei responsabili dell’approvazione del bilancio di Occhiuto. «Menzogne e millanterie gratuite che fanno all…

Pubblicato il: 31/03/2018 – 18:34
Cosenza, Ambrogio si difende: «Pettegolezzi da comare di paese»

COSENZA Mal di pancia e malumori in casa dem a Cosenza. Preludio di posizioni diverse che forse saranno chiarite nella prossima assemblea provinciale del 13 aprile, ma nel frattempo Marco Ambrogio che siede nel consiglio comunale bruzio grazie all’elezione nella lista Adesso Cosenza! (di ispirazione renziana anche se poi un anno dopo il consigliere ha abbracciato la linea politica di Michele Emiliano) ci tiene a chiarire alcune posizioni sul j’accuse ricevuto dai suoi colleghi di opposizione e di partito. Ad Ambrogio il gruppo di consiglieri comunali che fa quadra intorno a Carlo Guccione contesta la partecipazione all’ultima seduta consiliare nella quale è stato votato il bilancio comunale (qui la notizia). Marco Ambrogio, Giovanni Cipparrone e Luca Morrone partecipando alla seduta hanno contribuito a raggiungere il numero legale e quindi a discutere e votare l’approvazione del documento contabile, atto ultimo del dimissionario assessore al bilancio Luciano Vigna. «Non posso credere infatti che i colleghi non sappiano la differenza tra numero legale, voti utili per approvare il bilancio e voto contrario – scrive Ambrogio in una nota -. Tutto ciò non fa altro che allontanare le persone dal Partito democratico che invece, proprio adesso deve ambire ad essere forza alternativa in città». Dei diciannove presenti in assise, diciotto hanno votato il bilancio Ambrogio unico voto contrario e rivendica questa posizione. «Alla città, non interessano le beghe di bottega e i pettegolezzi da comare di paese – continua il consigliere -. Viceversa interessa vivere meglio la quotidianità che deve essere governata dalla buona politica. Nessuno, più di me in consiglio è legato e rappresenta il Pd essendo membro dell’assemblea nazionale e regionale, ed alla stessa maniera nessuno può permettersi di imporre la linea che andrebbe decisa nelle sedi istituzionali e non davanti ai caminetti di qualche capobastone». Insomma l’indice puntato contro per Ambrogio è solo «menzogna e millanteria gratuita». E a dichiararsi estraneo dall’intera vicenda è anche il consigliere Enrico Morcavallo riferendo come del comunicato stampa inviato il giorno dopo la seduta consiliare non fosse a conoscenza. Insomma le interpretazioni sono due. La prima è che parte dei “democratici” voglia stanare pubblicamente Marco Ambrogio e sigillare pubblicamente e ufficialmente il suo passaggio tra le fila di Occhiuto. Dall’altro la tattica difensiva di Ambrogio che non solo rivendica di battere ancora bandiera “democrat” ma rilancia il banco «dalle ultime sconfitte non abbiamo davvero imparato nulla».

mi.pr.

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