SOVERATO Un mancato pagamento del canone di locazione. Sarebbe stato questo il movente che avrebbe spinto Mario Riccelli, 64enne incensurato di Montauro e fermato nel pomeriggio pomeriggio odierno dai carabinieri della Compagnai di Soverato, a uccidere nella giornata di venerdì Antonio Ranieri (qui la notizia). Le indagini, condotte dal Nucleo operativo e radiomobile e dalla Stazione carabinieri di Gasperina, con la collaborazione del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro, hanno consentito di ricostruire minuziosamente tutte le fasi del delitto, avvenuto alle 11,30 circa di ieri, accertandone anche il movente, riconducibile a futili motivi. Riccelli, irritato dalle continue richieste della vittima dovute al protratto mancato pagamento del canone di locazione, avrebbe improvvisamente estratto una pistola Beretta calibro 7,65 – legalmente detenuta e di cui era stata dichiarata falsamente la cessione a terzi – esplodendo all’indirizzo di Ranieri tre colpi di pistola alla testa. A seguito di ciò, l’assassino avrebbe poi sottratto il cellulare e il portadocumenti di Ranieri, simulando così una rapina, con l’obiettivo di inquinare la scena del crimine e depistare le indagini.
Le successive perquisizioni personali, veicolari e domiciliari, eseguite nei confronti del principale sospettato, hanno consentito di corroborare il quadro indiziario, in virtù del rinvenimento dell’arma del delitto, occultata all’interno del materasso della camera da letto, e del cellulare della vittima, individuato nel vano batteria dell’autovettura Fiat Uno di Riccelli. Infine, nel corso di un rastrellamento operato nelle aree circostanti, è stato ritrovato anche il portadocumenti di Ranieri, abbandonato nella vegetazione durante la fuga. Tutto il materiale è stato sequestrato in attesa di essere inviato ai Ris di Messina. Nella circostanza, è stato altresì effettuato il ritiro cautelare.
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