CATANZARO Ha ceduto a notte fonda Gennaro Fiorentino, di 47 anni, collaboratore e cognato del titolare del pub Tonnina’s nel cui incendio, nella notte tra mercoledì e giovedì, sono morti Giuseppe Paonessa ed Eugenio Sergi, che hanno appiccato il rogo. Agli agenti della Squadra mobile di Catanzaro che indagavano sulla tragedia, e al pm Chiara Bonfadini, Fiorentino avrebbe raccontato, nel corso di un lungo interrogatorio, che Paonessa e Sergi al Tonnina’s li aveva accompagnati lui ma si sarebbe poi allontanato prima che il fuoco divorasse ogni cosa, compresa la vita dei due trentenni, di cui uno divenuto padre da poco.
Secondo l’accusa, dunque, i due hanno agito su incarico di Fiorentino che era intenzionato a truffare l’assicurazione lucrando il rimborso per fare fronte ad una seria esposizione debitoria.
LE INDAGINI A seguito dell’incendio che ha devastato, nella notte tra il 4 ed il 5 aprile, il pub-ristorante “Tonnina’s”, la Polizia di Stato ha immediatamente avviato serrate attività investigative per chiarire la dinamica dei fatti ed identificare i due cadaveri rinvenuti, semicarbonizzati, all’interno dei locali. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Catanzaro, Chiara Bonfandini con la supervisione del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore capo Nicola Gratteri e condotte dalla Squadra mobile, hanno consentito una meticolosa ricostruzione dell’evento e hanno determinato l’acquisizione di importanti elementi che lasciano ritenere che le due vittime sono il trentaquattrenne Giuseppe Paonessa Eugenio Sergi, di un anno più giovane, entrambi di Borgia, assenti dalle loro abitazioni proprio da quella notte. I corpi sono stati identificati da alcune caratteristiche somatiche tipiche rilevate su un cadavere e taluni oggetti personali rinvenuti sull’altro.
OTTANTA LITRI DI BENZINA I sopralluoghi tecnici e le investigazioni svolte a mezzo della escussione delle persone informate sui fatti nonché delle intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate nell’immediatezza hanno consentito di accertare che Paonessa e Sergi, si sarebbero nel locale utilizzando chiavi originali e dissimulando una effrazione. Una volta all’interno avrebbero cosparso una copiosa quantità di liquido infiammabile su tutta la superficie utilizzando tre taniche contenenti circa 80 litri di benzina ed un erogatore del tipo nebulizzatore per agricoltura, rinvenuti dal personale operante durante la ricognizione dei luoghi interessati all’incendio. Il combustibile, evaporando negli ambienti, avrebbe saturato l’aria e una volta innescato l’incendio da parte dei due intrusi, si sarebbe determinata una esplosione che li ha imprevedibilmente investiti e impossibilitati a sfuggire alle fiamme che sono immediatamente divampate uccidendoli.
IL PUB Bastava il nome, Tonnina’s, per riportare alla mente di molti, giovani e meno giovani, il locale di Catanzaro Lido che si trova all’ingresso del quartiere marino, quasi a sfiorare il cavalcavia della superstrada. Fondato da tre fratelli, tra cui il cognato di Fiorentino, poi dato per un periodo in gestione e infine riacquistato dagli originali proprietari, il pub era famoso per le sue serate, per i concerti, il pianobar e per i venerdì con il Francys Power Drag Queen Show. Un pub di grande metratura che ha conosciuto stagioni più e meno favorevoli.
L’INCARICO Le indagini avrebbero inoltre dimostrato che l’incarico di appiccare l’incendio è stato conferito al Paonessa ed al Sergi, suoi conoscenti e frequentatori del “Tonnina’s”, da Gennaro Fiorentino 47 anni, collaboratore e cognato del titolare del locale andato a fuoco, intenzionato così a lucrare il rimborso della assicurazione accesa sull’attività commerciale al fine di far fronte ad una seria esposizione debitoria. Rimane allo stato esclusa, quindi, l’ipotesi che l’evento sia da ricondurre a motivazioni estorsive come pure non vi è evidenza di qualsivoglia coinvolgimento nella vicenda della criminalità organizzata.
Fiorentino, a seguito di puntuali contestazioni delle risultanze investigative acquisite a suo carico dagli operatori della Squadra mobile, nel corso di un lungo interrogatorio, condotto dal pm Chiara Bonfadini durante la notte, ha in effetti ammesso le proprie responsabilità ed è stato, nelle prime ore della mattinata, sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto. Dopo le formalità di rito Fiorentino è stato portato nella casa circondariale in attesa dell’udienza di convalida.
GRATTERI: «EPISODIO GRAVE MA NON È RACKET» «È un episodio gravissimo, ma l’epilogo ci ha tranquillizzato e deve tranquillizzare i cittadini catanzaresi: non è un episodio di racket». A dirlo è il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri che ha sottolineato il lavoro svolto «dalla Squadra mobile, dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dal sostituto Chiara Bonfandini» sull’incendio nel pub nel quale sono morte due persone. «Anche sulla città di Catanzaro – ha aggiunto Gratteri – stiamo ottenendo risultati importanti. Sono soddisfatto del livello investigativo delle forze dell’ordine, abbiamo a disposizione bravi investigatori. Qualcuno si lamenta della quantità. Ritengo che i vertici di carabinieri, polizia e Guardia di finanza ci abbiano mandato tutti gli uomini che potevano. La colpa semmai è del potere politico che ha fatto tagli sulle forze dell’ordine e non ha investito in maggiori assunzioni».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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