COSENZA L’anno sperimentale di alternanza scuola-lavoro è terminato. Dal prossimo anno scolastico terze, quarte e quinte classi degli istituti superiori dovranno obbligatoriamente unire alle ore in classe anche delle ore in azienda. La camera di Commercio di Cosenza è la seconda in Italia per il numero di imprese e scuole iscritte nel registro dell’alternanza, il primato è stato ceduto nelle scorse settimane all’ente camerale di Brescia. Tessuto economico ed imprenditoriale diverso quello delle due città ma che da un lato mette in mostra l’esigenza della Camera di Cosenza di offrire strumenti di intermediazioni a scuole e imprese, dall’altro sfata un po’ i tabù che si nascondono dietro i progetti di alternanza scuola lavoro spesso criticati da unioni e sigle associative degli studenti. Ma l’alternanza day, così è chiamato l’evento che si è svolto a Cosenza come in tutta Italia, cela anche delle sfaccettature di polemica e di delusione. Forse la vera notizia è proprio questa, uno dei tanti protocolli di intesa firmato dal presidente Klaus Algeri non sta portando i risultati attesi ed è quello con l’ufficio scolastico provinciale di Cosenza, grande assente della giornata. «Se oggi abbiamo 35 scuole nel registro di alternanza scuola-lavoro lo dobbiamo solo alla lungimiranza dei dirigenti scolastici. L’ufficio scolastico provinciale è un po’ assente – dice Algeri -. Oggi sono assenti perché impegnati nella presentazione di un libro, evidentemente hanno altre proprietà».
STUDENTI E LAVORO Della seconda posizione della Camera di Commercio di Cosenza per numero di iscritti nel registro delle imprese si è accorta anche il ministro dell’istruzione Fedeli, che ha inviato una lettera nella quale ha ringraziato l’ente per l’invito ed evidenziato alcuni numeri alla fine della prima fase del progetto sperimentale di alternanza. «La scuola deve trovare sinergie con il territori. In Calabria il tessuto socio-economico non è dei più ricchi però le aziende attive attraverso il registro dell’alternanza trova il naturale incontro con le scuole. È ancora presto per dare dei numeri – dice Giulio Benincasa dell’ufficio scolastico regionale – però mi piace ricordare l’esempio di Enel a Catanzaro dove al percorso di alternanza abbiamo affiancato quello di apprendistato così gli studenti effettivamente sono entrati nel mondo del lavoro e il tutto al termine o in concomitanza con un percorso di studi». Nella sala Petraglia dell’ente dirigenti scolastici e studenti hanno poi raccontato la loro esperienza, fornendo nuovi strumenti di riflessione ai quadri dirigenziali della Camera di Commercio.
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