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«In Calabria 1.268 adozioni internazionali»

Il dato è emerso nel seminario su l’inclusione nelle scuole che si è svolto alla Cittadella regionale. Barone: «Nella nostra regione un sistema veloce e trasparente»

Pubblicato il: 10/04/2018 – 13:31
«In Calabria 1.268 adozioni internazionali»

CATANZARO In Calabria sono 1268 le adozioni internazionali. Il dato è emerso dal seminario “L’inclusione è scuola: il punto di vista degli alunni adottati”, organizzato dal Servizio adozioni della Regione Calabria in collaborazione con l’Arai (l’Agenzia regionale piemontese che si occupa di adozioni internazionali) che si è svolto stamane nella sala Blu della Cittadella regionale a Catanzaro. Il seminario, rivolto ai dirigenti scolastici, agli insegnanti, ai referenti dell’inclusione e agli operatori dei servizi territoriali calabresi, ha visto partecipare anche le famiglie adottive della Calabria. Durante i lavori, introdotti e moderati da Rosalba Barone, dirigente del settore Politiche sociali, assistenziali, inclusive e familiari della Regione, sono intervenuti, tra gli altri, Franco Pacenza, delegato alla sanità della Regione Calabria; Cinzia Fabrocini, Psicopedagogista dell’Arai – Regione Piemonte e Calabria e Maria Carmela Siclari, Referente regionale per l’inclusione Urs. Il dibattito si è arricchito delle testimonianze di chi ha vissuto l’esperienza dell’adozione, dei tecnici del settore scolastico e dell’inclusione e degli operatori dei servizi territoriali. «La Regione Calabria – ha spiegato in apertura la dirigente Rosalba Barone – è tra le poche regioni in Italia ad assistere direttamente le famiglie coinvolte nelle adozioni internazionali. Da tre anni abbiamo siglato una convenzione con la Regione Piemonte che ci consente di avere il supporto dell’Arai, l’Agenzia regionale piemontese che si occupa di adozioni internazionali. Questo significa che i genitori calabresi che intendono adottare un bambino straniero non devono necessariamente rivolgersi ad associazioni private, ma hanno una maggiore garanzia sulla trasparenza e la celerità delle procedure. Inoltre, nella Cittadella regionale, abbiamo un ufficio specifico per le adozioni internazionali dove lavorano due professioniste, le dottoresse Francesca Sammarro e Giuseppina Saccà, che seguono le varie fasi delle adozioni, dall’inizio al dopo. Un supporto e un monitoraggio costante che aiuta concretamente le famiglie calabresi».
Secondo il delegato alle politiche sanitarie della Presidenza, Franco Pacenza, «la Regione Calabria sta svolgendo la propria parte riguardo a un fenomeno di grande complessità e sensibilità come quello delle adozioni internazionali. Abbiamo promosso questa due giorni di lavori insieme alla Scuola, l’Arai, per attenzionare maggiormente questo fenomeno e contribuire a stimolare il lavoro interistituzionale tra gli enti e i soggetti preposti. In questa opera non sono ammessi processi di delega ma tutti gli attori coinvolti devono fare la propria parte per consentire a questi bambini, che diverranno cittadini italiani, di avere un percorso di crescita integrato e rispettoso dei loro bisogni, soprattutto negli ambiti della famiglia e della scuola. Ripeto, le istituzioni hanno un ruolo di supporto ma anche il dovere di creare alleanze e favorire l’aumento delle competenze nei percorsi formativi». Cinzia Fabrocini, psicopedagogista dell’Arai, Regione Piemonte, ha spiegato quali sono le novità introdotte dalle linee di indirizzo all’interno del Ddl “Buona Scuola” del 2015 in materia di inserimento di scolari internazionali adottati. «Si tratta di un contributo fattivo in termini di buone prassi scolastiche per quei piccoli studenti che provengono da altri mondi e necessitano di attenzioni particolari. Le parole d’ordine sono: formazione di tutti gli operatori scolastici, non solo degli insegnanti, essere rete, prevenzione e benessere. Il fenomeno delle adozioni internazionali in Italia – ha aggiunto – ha riguardato, dal 2000 al 2017, 49.781 bambini provenienti da circa 54 Paesi, in Calabria sono 1268 le adozioni internazionali». Maria Carmela Siclari, Referente regionale per l’inclusione Urs, ha sottolineato l’importanza di questo incontro odierno che favorisce la rete delle alleanze e le competenze in un percorso formativo assai complesso.

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