«Oliverio non ascolta neanche chi lo ha sostenuto»

CATANZARO I fronti aperti sono così tanti che gestirli tutti diventa complicato. Così un pezzo del Pd – il più importante, quello che in Calabria governa – preferisce risolvere il problema ignorandone qualcuno. Il processo di rimozione assume forme diverse a seconda della latitudine. E se allora a Cosenza la riunione di circolo più attesa – quella in cui si sarebbe dovuta analizzare la disfatta elettorale – diventa un “processo” al consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea con digressioni sui costi della politica, a Catanzaro le richieste di confronto della minoranza in consiglio comunale vengono semplicemente eluse. Guerriero, Costa, Notarangelo, Fiorita, Bosco, Costanzo, Celia e Rotundo credevano di non chiedere molto: un incontro che partisse da una riflessione – almeno quella, speravano, condivisa –, e cioè che «il risultato uscito dalle urne il 4 marzo è certamente frutto di un sempre maggiore distacco tra chi amministra la cosa pubblica ed i bisogni dei cittadini». L’augurio era quello che «la richiesta di discontinuità che ha riguardato con maggiore intensità il Pd, che registra in Calabria il peggiore risultato in Italia, fosse colto dagli amministratori e dai dirigenti del partito e che si avviasse in Calabria una nuova stagione di ascolto e di proposta per dare ai cittadini il riscatto dai bisogni da troppo tempo negato». E invece questa esigenza, secondo loro, non è condivisa da chi guida le sorti dei dem e, per inciso, piuttosto che discutere sembra aver già fissato l’inizio della campagna per le regionali 2019, con tanto di candidato preconfezionato: Mario Oliverio. Il punto, per i consiglieri comunali di Catanzaro è che «ancora una volta questa parte della politica calabrese ha perso una buona occasione per confrontarsi sul merito delle questioni inerenti i bisogni dei calabresi e dare ascolto a chi rappresenta, anche attraverso il mandato elettorale ricevuto, una parte consistente della popolazione catanzarese». Il “territorio”, tanto spesso evocato nelle analisi post-elettorali, viene nuovamente ignorato. Eppure, spiegano ancora i consiglieri, «abbiamo chiesto in più occasioni al presidente della Regione Calabria di essere ricevuti per potergli porre una serie di questioni di sua esclusiva competenza. È a noi ben noto, infatti che il presidente, oltre alla funzione propria attribuitagli dalle legge, è il detentore di numerosissime deleghe (dalla sanità al lavoro), nonché il referente naturale per chi, come noi, si è speso per la sua elezione a presidente della giunta». Riassumendo: Oliverio, “proprietario” di molte deleghe, non ascolta neppure chi si è speso per lui. 
«Avremmo voluto porre al presidente – prosegue la nota –, esponente di punta del Pd, una serie di questioni afferenti le esigenze della nostra comunità che ancora, a dispetto di chi non ne riconosce il ruolo, è capoluogo della regione Calabria e non solo sede degli uffici che ospitano la giunta e il suo presidente pro-tempore». 
C’è tutta la delusione per il mancato confronto, nello sfogo politico degli otto consiglieri comunali. Che avanzano una richiesta pubblica di incontro: «Invitiamo, quindi, l’esimio onorevole Oliverio a voler dedicare un pomeriggio del suo preziosissimo tempo per incontrare noi e gli altri amministratori catanzaresi, senza distinzione partitica alcuna, nel luogo naturale della politica cittadina: la sala del consiglio comunale, per affrontare le questioni che avremmo voluto porgli e che lei non ha avuto il tempo di ascoltare».