CATANZARO In difesa dei laboratori privati. Scendono in piazza i lavoratori della specialistica ambulatoriale, che occupano il centro di Catanzaro con un rumoroso sit-in di protesta contro alcuni recenti provvedimenti dell’Ufficio del commissario “ad acta”. Una mobilitazione annunciata nei giorni scorsi e che Federlab, Anisap, Asa Calabria hanno adesso attuato, trascinandosi dietro anche Cgil, Cisl, Uil e Ordine dei biologi, per dire no ad alcuni decreti del commissario Massimo Scura, che – hanno spiegato i manifestanti, in totale oltre 500 – «hanno ridotto, da 12 a 6, il fabbisogno di prestazioni di specialistica ambulatoriale per abitanti e hanno attuato uno spostamento di fondi verso altri settori, in particolare verso l’ospedalità privata, con conseguente rischio di perdita di centinaia di posti di lavoro in Calabria». Edoardo Macino, presidente di Anisap Calabria, ha evidenziato come «con le sue scelte il commissario Scura di fatto rende impossibili prestazioni come mammografie, ecocolordoppler, le visite cardiologiche, la semplice glicemia, non rendendosi conto che in questo settore lavorano oltre tremila persone per 380 strutture private accreditate, oggi in grave difficoltà. Al commissario – ha sostenuto ancora Macino – chiediamo l’immediato ritiro dei decreti che ci stanno danneggiando e chiediamo di sedersi a un tavolo attorno a noi».
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Una delegazione delle sigle aderenti alla protesta è stata ricevuta in prefettura insieme al delegato del presidente della Regione in materia sanitaria, Franco Pacenza. «Nei giorni scorsi – ha spiegato Pacenza – il presidente della Regione Oliverio ha incontrato i rappresentanti delle strutture della specialistica ambulatoriale recependo gli allarmi del settore. Ci sono due decreti, i numeri 70 e 72, adottati dal commissario per la specialistica ambulatoriale non sono stati istruiti né sottoscritti dal dipartimento regionale Tutela della Salute, quindi c’è una responsabilità che ricade solo ed esclusivamente sul commissario. La Regione – ha proseguito il delegato del presidente della Regione per le politiche sanitarie – è qui per testimoniare una fortissima preoccupazione: riscontriamo infatti una grave mancanza di offerta di servizi perché si sta procedendo solo con tagli lineari, senza pianificazione e senza concertazione, insomma l’Ufficio del commissario ha creato una Babele. Noi stiamo lavorando per evitare questo e altri disastri a scapito della sanità calabrese e penso che – ha concluso Pacenza – nei prossimi giorni si dovrà tornare politicamente sulla vicenda».
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