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La Regione approva la graduatoria degli lsu/lpu – SCARICA IL PDF

L’elenco, che tiene conto dell’anzianità e dei carichi familiari, è stato adottato con decreto del dipartimento Lavoro. Si tratta di un passaggio fondamentale per arrivare all’agognata stabilizzazi…

Pubblicato il: 12/04/2018 – 17:24
La Regione approva la graduatoria degli lsu/lpu – SCARICA IL PDF

Il primo, quello pubblicato il 9 febbraio scorso, era un mero elenco stilato in ordine alfabetico. Adesso, invece, per gli lsu/lpu c’è una graduatoria vera e propria, così come dispone la legge regionale 1/2014 voluta dall’allora assessore Nazzareno Salerno. La novità è sostanziale e riguarda circa 5mila lavoratori che in Calabria provengono dal famigerato bacino di precari che, in alcuni casi per 20 anni, hanno prestato servizi essenziali in molti enti pubblici lavorando, di fatto, in nero per conto dello Stato. La graduatoria stilata dal dipartimento Lavoro della Regione è contenuta in un decreto sottoscritto dal responsabile del procedimento Pasquale Capicotto e dal dirigente Roberto Cosentino e rappresenta un passaggio necessario per arrivare all’agognata stabilizzazione e quindi al superamento della condizione di precariato. Il percorso è ancora tutt’altro che definito, ma il dato di fatto è che oggi almeno c’è una graduatoria che tiene conto dell’anzianità e dei carichi familiari dei lavoratori.
Intanto la stragrande maggioranza dei sindaci calabresi, su spinta della Regione, ha prorogato i contratti dei precari anche per il 2018, ma in realtà la “legge Madia” dice che i contratti si potevano rinnovare solo nel caso in cui gli enti avessero predisposto un piano di stabilizzazione che tenesse conto della sostenibilità finanziaria delle nuove assunzioni e della possibilità di superare eventuali blocchi del turnover per gli innesti in pianta organica. Pochi sindaci invece non hanno ceduto: sapendo di non avere la possibilità di stabilizzare non hanno prorogato i contratti e, alla fine, anche dai palazzi ministeriali sono arrivati i chiarimenti che effettivamente danno loro ragione. A conferma di ciò la Regione di recente ha destinato a questi Comuni (16 in tutto, per 82 lavoratori) una somma totale di 142mila euro che serviranno a pagare i sussidi per i primi tre mesi del 2018. Mesi in cui questi lavoratori – ovviamente non per colpa loro – non hanno in realtà prestato servizio. L’ennesimo paradosso di un cammino molto accidentato che, si spera, prima o poi dovrebbe portare alla stabilizzazione.
Passati gli annunci da campagna elettorale, se ne saprà di più quando verrà adottata la legge regionale ad hoc annunciata dal governatore Oliverio. Intanto è pacifico che se i Comuni, o la Regione, o altri enti stabilizzeranno gli lsu-lpu dovranno “pescare” da questa graduatoria.

s. pel.

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