Il Pd calabrese e cosentino continua a perpetuare sulla linea della dissoluzione. Ieri è stata eletta una direzione provinciale figlia dei soliti metodi che nulla hanno a che fare con la trasparenza e la condivisione.
Ancora una volta è stata fatta una scelta che premia le correnti o se si preferisce l’obbedienza al capo. Tanti signorsì accondiscendenti, nessuna discussione. Siamo in perfetta linea con l’azione politica che ha portato il Pd in Italia e in Calabria all’inconsistenza.
Non lo dico perché non sono stato inserito nei nomi scelti dai capi a cui non ho mostrato fedeltà in questi anni, che avrebbero dovuto dimettersi dopo i disastrosi risultati di questi anni, e che invece, come se nulla fosse successo, si prendono la responsabilità di autoproclamarsi dirigenti: resto fieramente una persona libera in un partito di notabili che si autoproclamano leader e si autocompiacciono in caminetti sempre meno partecipati. Il partito dovrebbe interrogarsi sui problemi del paese e della Calabria, invece si continua a giocare a fare i piccoli dirigenti tra un tweet e un post su Facebook. Mi dispiace vedere il partito ridursi in questo stato perché sono un militante che si è sempre speso per questo soggetto politico e a cui ho dedicato metà dei miei anni. È arcinota la mia insofferenza nei confronti di dirigenti che non rappresentano più nessuno e il mancato coinvolgimento in questa decisione che doveva tener conto della massima condivisione, è solo la classica goccia. Auguri a voi.
*segretario Pd Bisignano
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