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Sequestrano e picchiano un giovane, fermate due persone

L’aggressione è avvenuta lo scorso 18 marzo a Santa Maria del Cedro. Il ragazzo ha trovato il coraggio di denunciare i fatti solo a distanza di giorni

Pubblicato il: 14/04/2018 – 20:04
Sequestrano e picchiano un giovane, fermate due persone

SANTA MARIA DEL CEDRO Sequestro di persona, minacce e lesioni personali ai danni di un ragazzo. Con queste accuse i carabinieri della stazione di Santa Maria del Cedro, hanno arrestato due uomini, originari di Santa Maria del Cedro, uno dei quali già noto alle forze dell’ordine.
Secondo quanto ricostruito dai militari, i fatti risalgono al 18 marzo scorso quando la vittima si stava recando alla Chiesa di Marcellina per sentire la messa domenicale, dietro di sé una macchina ha iniziato a suonare insistentemente il clacson fino a quando un uomo sulla quarantina non è sceso dalla vettura costringendolo con la forza a salire sull’auto.
Il ragazzo, sempre stando alla ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato più volte picchiato in volto e sulla testa dal suo carnefice con schiaffi e pugni mentre il suo aguzzino lo insultava e lo costringeva anche a picchiarsi da solo alla presenza di altre persone che casualmente venivano fermate durante il tragitto in macchina.
Tragitto che, da quanto descritto dai militari, è terminato nella spiaggia di Santa Maria del Cedro dove l’aguzzino e il suo complice hanno fatto scendere il ragazzo e l’hanno scaraventato sulla sabbia, immobilizzandolo e continuando a picchiarlo sulla nuca, le ginocchia che premevano sulle spalle quasi gli impedivano di respirare. Ripartiti dalla spiaggia direzione Marcellina, l’ultima tappa di questo orrore è avvenuta in piazza Agorà dove il giovane, fatto scendere dallo sportello, è stato costretto a salire nel cofano della macchina dove il sequestratore, tolta la cinta pantaloni l’ha avvolta intorno al collo del ragazzo e gli ha intimato di comportarsi come un cane, costretto a camminare a quattro zampe, abbaiare alle persone che passavano e assistevano attoniti alla scena, senza cercare di porre fine a quanto stava succedendo.
Dopo quasi quattro ore di agonia il carnefice ha riaccompagnato il ragazzo sotto la propria abitazione continuando a picchiarlo e minacciandolo di non raccontare nulla di quanto accaduto, soprattutto ai carabinieri.
Il giovane traumatizzato per quanto accaduto avrebbe così passato intere giornate chiuso dentro la propria abitazione temendo di rivivere l’accaduto fino a quando, stanco di avere paura non ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri dei Santa Maria del Cedro e denunciare i propri aguzzini.
Le indagini condotte dai militari della stazione hanno permesso anche di risalire al movente dietro a un comportamento riprovevole come quello posto in essere dai due. L’aguzzino sosteneva infatti che il denunciate si era reso responsabile di un danneggiamento ai danni di una sua proprietà e per questo si è sentito in dovere di dare una punizione al ragazzo.
I due, su disposizione del Gip del Tribunale di Paola (CS), venivano tratti in arresto e tradotti presso i propri domicili in regime di arresti domiciliari.

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