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«Le strutture socio-assistenziali rischiano il collasso»

Il consigliere regionale Gallo: «Migliaia di posti di lavoro e prestazioni in pericolo per i ritardi della Regione. Modificare la riforma del welfare o sarà paralisi»

Pubblicato il: 15/04/2018 – 12:49
«Le strutture socio-assistenziali rischiano il collasso»

COSENZA Senza correttivi urgenti alla riforma del welfare varata nel 2016 dalla giunta regionale, il 30 giugno migliaia di lavoratori delle strutture socio-assistenziali potrebbero rimanere a spasso, con il blocco delle prestazioni a danno di anziani, minori e persone con disabilità.
A lanciare l’allarme è il consigliere regionale Gianluca Gallo. «Già nei mesi passati, ma invano – ricorda – ho cercato di richiamare l’attenzione del governo regionale sulla necessità di apportare modifiche alle delibere con le quali, la stessa giunta, sul finire del 2016 la giunta ha proceduto alla riorganizzazione dell’assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali». Diversi, secondo l’esponente della Cdl, i punti critici: «La giunta ha immaginato un sistema in cui la ripartizione dei costi viene spalmata sui Comuni e, a cascata, direttamente anche sugli utenti: si stimano maggiori spese annue nell’ordine di 17 milioni di euro per i Comuni e di 7 milioni per i fruitori dei servizi, e tra questi anche cittadini con Isee familiare inferiore ai 4.000 euro, con l’assurdo paradosso di vedere poveri e indigenti chiamati a pagare per servizi che dovrebbero essere di assistenza». Ma c’è dell’altro: «Le delibere della giunta regionale prevedono che entro il 30 Giugno prossimo debba essere adottato, a cura degli uffici competenti, un provvedimento di equipollenza tra i titoli posseduti dal personale attualmente in forza alle strutture ed i nuovi profili previsti. In mancanza, dal primo Luglio potrebbe aver luogo un’ondata di licenziamenti: all’incirca 10.000 i lavoratori interessati in tutta la Calabria». Ma non è l’unico neo: «Frenati dalla preoccupazione di dover impegnare soldi che non hanno – sottolinea Gallo – i Comuni si sono ben guardati, sin qui, dallo stipulare convenzioni con le strutture. Risultato? Dal primo Gennaio scorso gli utenti vengono assistiti senza autorizzazione alla frequenza e, di fatto, si sta dando corso alla maturazione di debiti, presumibilmente ingenti, nei riguardi dei gestori dei servizi». Aggiunge il consigliere regionale della Cdl: «A Dicembre, in sede di audizioni davanti alla Terza Commissione, la giunta regionale aveva assunti chiari impegni in direzione della modifica delle criticità emerse e più volte segnalate in relazione alla mancata riforma del welfare. Ad oggi, però, nonostante le rassicurazioni, nulla è cambiato ed è sempre più concreto il pericolo di assistere ad un’implosione del settore, con conseguenze devastanti per le strutture, i lavoratori ed i cittadini». Ragioni per le quali, conclude Gallo, «già in occasione della seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo sottoporrò la questione all’attenzione dell’Aula e della Giunta, sollecitando l’adozione di misure urgenti nella direzione indicata».

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