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“Invisibili” della Cittadella, Cgil e Cisl: «Mai negato il diritto al voto»

Le sigle sindacali intervengono sulla protesta dei dipendenti per la mancata partecipazione al rinnovo delle Rsu. «Candidature non proposte per paure o mancanze di volontà». E sugli abusivi: «Si de…

Pubblicato il: 17/04/2018 – 13:51
“Invisibili” della Cittadella, Cgil e Cisl: «Mai negato il diritto al voto»

CATANZARO «Sulla vicenda dei 300 invisibili alla Regione Calabria, è opportuno fare chiarezza». A dirlo, in una nota, sono Alessandra Baldari, segretaria generale della Fp Cgil Calabria e Luciana Giordano, segretaria generale Cisl Fp Calabria, in merito al voto Rsu alla Regione Calabria e alla protesta (qui il link all’articolo) di un gruppo di dipendenti ai quali è stato vietato di partecipare.
«È alquanto singolare – spiegano le rappresentanti sindacali – che un gruppo di lavoratori interessati, anziché confrontarsi con il sindacato sentano la necessità di informare la stampa, con documenti ormai datati e superati, di una vicenda ampiamente dibattuta nel corso di un’assemblea del personale indetta da Cgil e Cisl ed a conclusione della quale si era convenuto un certo percorso. Come sindacato non ci sogneremmo mai di negare ai lavoratori di Azienda Calabria Lavoro, vero convitato di pietra della vicenda, il legittimo diritto di voto, ciò anche perché da tempo la nostra idea è quella di consentire a detti lavoratori di eleggere una loro rappresentanza unitaria in seno alla propria azienda ed infatti sono state indette le elezioni Rsu nelle stesse giornate, ma la mancanza di volontà, paure del tutto ingiustificate o l’aver ascoltato, da parte di lavoratori, altre sirene ha suggerito loro di non proporre candidature».
«Per quanto attiene il contenuto della circolare Aran del gennaio 2018 – proseguono Baldari e Giordano -, non si può non suggerire una attenta lettura della stessa, onde evitare letture stravaganti, in quanto in primo luogo il documento è esplicativo di quanto già previsto nell’Anq del 1998, per cui è chiaro ed evidente che non aggiunge nulla a quanto già si conosce e viene applicato in tutte le altre Regioni del paese. Quanto poi alla posizione della Cgil dichiarata illegittima da parte del Tribunale di Catanzaro, questo non corrisponde al vero. Nel ricorso presentato in sede giudiziaria il Tribunale ha ritenuto di non dover entrare nel merito della vicenda affermando che quanto richiesto era stato già risolto con il “lodo arbitrale” reso presso l’allora Direzione provinciale del Lavoro di Catanzaro, lodo che, a parere del giudice adito, era vincolante ed impugnabile solo per vizi di forma. Per cui la posizione espressa dalla Cgil non è mai stata definita illegittima e non vi è mai stata condanna alle spese».
«Questo è quanto. Ad avviso della Cgil il voto esercitato nella scorsa competizione elettorale resta illegittimo, purtroppo la posizione della Cgil è stata sconfitta da un voto assunto a maggioranza dalla altre sigle sindacali presenti in sede di Direzione provinciale, tra cui anche dal voto dell’amministrazione regionale, della quale apprendiamo positivamente il ravvedimento operoso di questi giorni. Nessuno ha negato qualcosa a nessuno, ma visti i tempi ormai ristretti e quindi impossibilitati a votare il 17 aprile, sarà compito delle segreterie regionali predisporre il tutto per un voto nel prossimo mese di maggio reiterando un accordo regionale già sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil pubblico impiego. Infine – concludono -, rispetto alla presenza di abusivi che eserciteranno il dritto di voto, situazione che al momento si sconosce, l’invito è quello di denunciare il tutto alla commissione elettorale o nelle sedi opportune, in quanto i comportamenti illegittimi non saranno avallati dalla Cgil e Cisl, ma sicuramente anche dalla consorella Uil».

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