CATANZARO Non chiamatela mensa, e neppure ristorante, perché è altro e molto di più: è una piazza mercato che vuole essere la casa dell’agroalimentare e dell’enogastronomia della Calabria, allestita nella “casa dei calabresi” per definizione, la Cittadella, sede della Regione a Germaneto di Catanzaro. Con l’inaugurazione presieduta dal governatore Mario Oliverio, parte ufficialmente Pecco, acronimo di “Piazza Etica Calabria Contadina”, frutto di un progetto per la gestione dei servizi di ristorazione presso la Regione ideato e realizzato dal gruppo “Ristorart”, vincitore della procedura pubblica indetta dall’amministrazione regionale. Uno spazio ideato da un’azienda calabro-toscana ma con cuore e testa calabresi, impersonati dall’ad di “Ristorart” Nicola Capogreco, uno spazio realizzato interamente da artigiani calabresi, che vuole essere punto di attrazione dei consumatori e dei produttori calabresi valorizzando la tradizione, fatta dall’immenso patrimonio agroalimentare ed enogastronomico della Calabria a km 0, abbinato all’etica pubblica, all’innovazione e alla cultura: “Pecco” sarà aperto – per tutti i calabresi, non solo per i dipendenti regionali – dalle ore 9 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, e sarà una piazza urbana nel quale si cercherà di contaminare tante cose, dal buon cibo alle buone pratiche a tutti i i livelli.
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LA SCELTA DI MARIO «Abbiamo fatto una scelta chiara sin dal momento in cui abbiamo fatto la gara», esordisce il presidente Mario Oliverio nella conferenza stampa che precede l’inaugurazione ufficiale di “Pecco”. «Nel bando – rimarca il governatore, affiancato dall’assessore regionale alla Cultura, Maria Francesca Corigliano – abbiamo previsto una premialità per chi avesse puntato sui prodotti, e “Ristorart”, che ringrazio per il grande lavoro fatto, ha risposto a questi parametri, superando anche traversie giudiziarie, ed è una garanzia affinché questo progetto non sia un fuoco di paglia». «Dobbiamo recuperare l’identità della nostra Regione, perché per troppo tempo la Calabria ha subito processi di marginalizzazione e pregiudizi: gli aspetti negativi ci sono e vanno combattuti, la ‘ndrangheta in Calabria c’è e va combattuta a viso aperto, ma è globale e va combattuta in modo globale, ma – sostiene il governatore – non possiamo non vedere che c’è anche una Calabria positiva che merita di essere valorizzata e sostenuta. Questa riflessione è opportuna in questa giornata perché, esaltando le nostre eccellenze alla Cittadella, che è la casa dei calabresi, vogliamo dare il segno tangibile dei nostri passi avanti nel realizzare questo nostro progetto di cambiare l’immagine della regione e di investire sul futuro della nostra regione». Il governatore, che è in vena di ricordi, non manca di lanciare messaggi precisi: «Un giorno di tre anni fa sono venuto qui da solo, senza i dipendenti, perché per molto tempo questo spazio non era attivato. Un giorno c’era un problema delle strade non asfaltate, poi un problema della rete elettrica, poi un problema dell’acqua, ma – afferma Oliverio – il 20 luglio 2015 sono venuto qui e ho preteso che dopo le ferie di agosto si partisse con l’attività della Cittadella. Ricordo che abbiamo chiuso 23 sedi che costavano oltre 5 milioni di fitti, e lo ricordo per smentire le falsità che spesso vengono veicolate per fare gossip contro la Calabria. Noi abbiamo fatto un’operazione di risparmio e di risorse, dando ai calabresi un unico punto di riferimento nel rapporto con la Regione. Abbiamo superato molte difficoltà e oggi, con questa struttura, mettiamo un altro tassello del nostro progetto di cambiamento della Calabria, coniugando quello che c’è dentro la Regione con quello che c’è fuori, creando una sintonia tra la Regione e i bisogni dei calabresi». E successivamente, nella piazza della Cittadella Oliverio inviterà i tanti dipendenti regionali presenti a «recuperare l’orgoglio di sentirsi calabresi e di servire la Calabria».
LA SFIDA DI CAPOGRECO Nicola Capogreco, amministratore delegato di “Ristorart”, parla con ironia di quello che appare l’approdo di uno sforzo poderoso, caratterizzato anche da una lunga controversia giudiziaria dalla quale la sua azienda è uscita vincitrice: «Forse mi sono cacciato in un mare di guai dando vita a “Pecco” – dice Capogreco – ma ne valeva la pena. È un progetto nato due anni e mezzo fa, quando è maturata la possibilità di partecipare a un bando della Regione che premiava chi avesse dato attenzione ai prodotti calabresi. L’abbiamo chiamata Piazza Etica perché qui vogliamo fare un percorso corretto e un progetto comune tra le grandi aziende calabresi già affermate e le piccole aziende che vogliono affermarsi». «Spiegare “Pecco” – osserva Capogreco – non è facile, invito tutti a venire qui perché questa piazza consente di rinverdire l’orgoglio calabrese. Siamo stati attaccati anche sul piano giudiziario perché è un progetto bello, ma è soprattutto un progetto sobrio, e un progetto calabrese. Conoscevo Oliverio da quand’era assessore all’Agricoltura, l’ho ritrovato adesso riscontrando la stessa sensibilità e lo stesso orgoglio degli anni passati, e riscontrando la stessa passione che ha ispirato noi. Il nostro obiettivo infine è anche quello di esportare questo progetto fuori dai confini regionali». Al termine della conferenza stampa la cerimonia del taglio del nastro di “Pecco”, effettuato dal presidente Oliverio insieme a due dipendenti donne della Regione, la più anziana e la più giovane. Quindi, dopo la classica benedizione, il via alla festa, che ha trasformato la Cittadella in una piazza fatta da presidenti, assessori, amministratori, dipendenti regionali e semplici cittadini. La Piazza Etica della Calabria.
a. cant.
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