CROTONE Non viene accolto l’appello all’unità del neo presidente della Provincia di Crotone, Ugo Pugliese. A poche ore dal suo insediamento – la proclamazione della sua elezione è avvenuta alle 12,10 di questa mattina – a marcare le distanze è il coordinatore provinciale di Mdp, Franco Parise, sindaco di Verzino. «Ancora una volta si antepongono agli interessi dei cittadini della provincia, i giochi e le alchimie di un vecchio modo di fare politica, fatto di accordi – scrive Parise – che nulla hanno a che vedere con la risoluzione dei drammi che vive la nostra gente». Secondo l’esponente di Mdp l’elezione di Puglise altro non è che «l’ultimo esempio» di questo modo di fare. Proseguendo, infatti, Parise scrive: «La designazione di Pugliese a candidato unico si è realizzata senza alcun confronto programmatico con i sindaci e gli amministratori del comprensorio né tantomeno con i consiglieri della città capoluogo». E «se confronto c’è stato, è avvenuto nel chiuso di qualche stanza e solo per chiudere qualche accordo di posizionamento nell’effimero esercizio di gestione di potere». In questo ultimo passaggio Parise fa riferimento all’accordo con il segretario provinciale del Partito democratico, Gino Murgi. Un accordo che, tra l’altro, ha spaccato in due i dem. Dei cinque Comuni che hanno deciso di non partecipare al voto, infatti, quattro sono governati da sindaci del Pd e il quinto dallo stesso Parise.
«I numeri certificano in maniera inequivocabile – aggiunge Parise – che sono appena 9 su 24 i sindaci che sono andati a votare, così come alle urne si sono recati 132 su 288 consiglieri comunali e ben 11 su 32 consiglieri di Crotone hanno deciso di disertare le urne e probabilmente anche quelli che sono andati a votare lo avranno fatto solo nella vana speranza che, in questo gioco degli scacchi che è diventata la politica crotonese, possano un giorno passare dal ruolo di pedine a quello di alfieri». I numeri dicono che «da queste elezioni è arrivato un segnale forte di cui gli artefici di queste strategie devono necessariamente tenerne conto». Da qui le conclusioni di Parise: «Riteniamo che è venuto il momento di affrontare in maniera concreta i gravi problemi della nostra Provincia, a partire per esempio dalla Gestione servizi, viabilità, scuole, manutenzione, servizi agli utenti e tanto altro ancora che si traduce in autentico dramma per le persone che vivono in uno stato di precarietà che lede anche la dignità personale di ognuno di loro».
Sulla vicenda della Gestione servizi – società in house della Provincia – oggi c’è stato anche un duro documento del segretario provinciale della Cgil, Raffaele Falbo. La Cgil di Crotone non ha gradito le dichiarazioni “a caldo” di Pugliese sul futuro della Gestione servizi. Pugliese avrebbe dichiarato di volerla chiudere e Falbo replica: «Siamo certi che le interviste a caldo non debbano necessariamente rappresentare lo spirito e la volontà di partenza del presidente, certamente riteniano sarebbe più utile affrontare le questioni, qualunque esse siano, nelle sedi opportune alla presenza delle forze intermedie». Siamo solo all’inizio della presidenza Pugliese alla Provincia: il neo eletto dovrà fare i conti con il Pd spaccato, con Mdp che prende le distanze, con Forza Italia e 5stelle che non hanno partecipato al voto per evidenziare la contrarietà a questa elezione, e con il sindacato che scende in guerra per difendere gli interessi dei lavoratori.
PUGLIESE: «PENSIAMO ALLA PROVINCIA COME UNO SVILUPPO COMUNE» «Se pensiamo alla provincia di Crotone come area vasta, potremmo veramente pensare ad uno sviluppo non legandoci alla territorialità di ogni singolo comune, ma ad un concetto comune che condividerò con gli altri sindaci. Su questo conto molto perché è la mia idea di rilancio di questo territorio». Lo ha detto il nuovo presidente della Provincia di Crotone, Ugo Pugliese. Pugliese ha intenzione di mettere «immediatamente mano al bilancio per affrontare la situazione economica dell’ente e subito dopo si passerà alle infrastrutture, per le quali ho già in programma degli incontri istituzionali per la 106». «Nella questione finanziaria – ha aggiunto il neo-presidente della Provincia – rientra l’annosa questione Gestione servizi (società in house dell’ente intermedio ndr). Quindi nella gestione del bilancio voglio capire se chiudendo la società ci sono possibilità per i lavoratori, pensando ad una nuova società, ovviamente non partecipata perché il decreto Madia non lo permette, ma è ovvio che i servizi svolti dall’attuale partecipata servono. Quindi si può pensare ad una idea del genere per salvaguardare almeno alcune unità lavorative e non buttare tutto ciò che di buono è stato fatto. Senza contare che la chiusura di Gestione servizi potrebbe dare loro un po’ di ossigeno per le indennità di disoccupazione che potranno percepire e nel frattempo iniziamo a progettare altre soluzioni».
Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it
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