Riceviamo e pubblichiamo:
Fa sorridere il clamore ingiustificato con cui alcuni organi di stampa, oggi, riportano di un parere del ministero per lo Sviluppo Economico circa le elezioni avvenute in seno alla Camera di Commercio dello scorso dicembre. La lettera con cui il Mise solleva il dubbio sulla legittimità della procedura che ha portato alla composizione di un nuovo Consiglio camerale non fa altro che riprendere quanto già originariamente sostenuto: appare quantomeno strano il fatto che se ne torni a parlare oggi.
Fa sorridere, ma stavolta con amarezza, che il ministero intenda restaurare un commissariamento che già all’epoca della nomina del commissario cosentino Giorgio Sganga da parte di Mario Oliverio era apparso punitivo e dannoso per un Ente virtuoso e ben amministrato come la CCIAA di Catanzaro.
Mi corre poi l’obbligo di evidenziare come in questi quattro mesi di lavoro, quotidiano e frenetico, il cosiddetto “Consiglio illegittimo” sia riuscito già a recuperare crediti e a liberare risorse da mettere esclusivamente al servizio delle imprese, degli artigiani e dei professionisti della provincia di Catanzaro. Il tutto a titolo gratuito e senza percepire alcuna indennità, sia chiaro.
Non si può, quindi, in alcun modo mettere in dubbio il fatto che l’impegno che io, la Giunta e il Consiglio stiamo profondendo sia solo ed esclusivamente un servizio al tessuto economico della provincia di Catanzaro. Così come non si può non evidenziare come sia stata questa Giunta a smettere di conferire incarichi legittimi ma certamente inopportuni.
Ciò che però non vorrei sarebbe scoprire che, atteso anche l’avvenuto avvio dell’iter che porterà all’accorpamento tra Camere di Commercio, ogni mossa finalizzata a far ripiombare nel caos la Camera di Commercio di Catanzaro, sia architettata appositamente per avvantaggiare qualcuno che aspira a prendere ancora più potere e a gestire in prima persona anche altri Enti. È superfluo sottolineare che nel mese di giugno si terranno le elezioni per la presidenza nazionale di Unioncamere e che presto anche in Calabria si dovrà sostituire il dimissionario presidente Lico. La Camera di Commercio non fa politica, lavora solo per il bene di imprese, imprenditori e agricoltori: ogni gioco sulla pelle della Camera di Commercio di Catanzaro è fatto anche sulla pelle del tessuto produttivo catanzarese.
Non vorrei, poi, che tutto si riducesse ad una sterile, puerile ed inutile guerra di campanile, messa in piedi per scippare ancora qualcosa di quel poco che è rimasto alla città di Catanzaro. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’indovina”? Stavolta spero vivamente di sbagliarmi.
Se così non fosse, però, ritengo strettamente necessaria una presa di posizione forte da parte della politica, della classe dirigente e della cittadinanza tutta del territorio provinciale. Questo Consiglio camerale, con in testa il sottoscritto, saranno in prima linea per difendere strenuamente il diritto di Catanzaro di amministrarsi, con capacità e serietà, per com’è stato negli ultimi mesi e prima dell’inopinato commissariamento.
Detto questo, la nota ministeriale non solo mi fa sorridere, ma mi lascia tranquillo in merito alla legittimità dell’elezione mia e del Consiglio, un’elezione a cui nessuno si è opposto in alcuna sede giudiziaria, elezione che non è mai stata impugnata né dal Mise né dalla Regione Calabria, i cui interventi sono espressamente disciplinati dalla legge. Un’elezione legittima, dunque, arrivata a sanare una condizione di caos interamente generata dal comportamento – stranamente – assurdo e contraddittorio della Regione Calabria. Per questo motivo non farò alcun passo indietro, ma continuerò a lavorare per il bene della mia città e della mia provincia e delle attività economiche che hanno inteso riporre la loro fiducia in me e nella Giunta che mi accompagna fino a quando mi sarà consentito.
Daniele Rossi
Presidente CCIAA Catanzaro
Non sappiamo, perché la nota non lo chiarisce, a quali organi di stampa si riferisca Rossi quando parla di «clamore ingiustificato» (ingiustificato da chi?). Poiché il Corriere della Calabria ha riportato la notizia, ci autonominiamo tra le testate reprobe. E a Rossi diamo una risposta non dovuta. Si torna a parlare oggi di questa vicenda perché il parere del Mise – quello che considera illegittimo il consiglio della Camera di Commercio di Catanzaro – è di ieri. È perfettamente legittimo, e pure comprensibile, che Rossi ritenga perfette le procedure che lo hanno portato al vertice dell’ente. È quando prova a dare lezioni di giornalismo che ci fa sorridere. (ppp)
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