PALMI Nuovo capitolo nell’inchiesta “Money gate”. È stato infatti notificato un nuovo avviso di conclusioni indagini, da parte della Procura di Palmi, all’ex presidente del Catanzaro Calcio e imprenditore Giuseppe Cosentino (difeso dall’avvocato Sabrina Rondinelli) per i fondi sottratti tra il 2006 e il 2013 alla Gicos, il colosso dell’import-export di oggettistica da regalo e piccoli casalinghi con sede a Cinquefrondi nella Piana di Gioia Tauro. Nell’atto, siglato dal procuratore capo Ottavio Sferlazza, spunta un nuovo nome: il noto professionista Antonio Repaci di Gioia Tauro. Sono in tutto 13 gli indagati: Giuseppe Cosentino, Ambra Cosentino, Carmela Alì Santoro, Stefano Noschese, Mariella Viglianisi, Marco Pecora, Caterina Zito, e Simona Tedesco, Francesca Muscatelli, Marino Carrabetta, Gessica Trimarchi, G.C. e Antonio Repaci.
Quest’ultimo è accusato insieme al patron di Gicos Giuseppe Cosentino sua figlia Ambra e altri indagati, si avere dato vita a un’associazione al fine «di commettere un numero indeterminati di delitti di appropriazione indebita, reati fiscali, tra i quali emissione di fatture ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele nonché riciclaggio». Secondo i pm Anna Penasabene e Salvatore Rossello, grazie all’aiuto di Repaci, 5 milioni e 600mila euro rientrati in Italia attraverso lo scudo fiscale e riconducibili a Cosentino sarebbe confluiti su conti correnti intestati «alla società Sirefid riconducibile a Cosentino Giuseppe e utilizzabile in parte per investimenti finanziari personali e in parte oggetto di pegno a garanzia di linee di credito concesse da Intesa San Paolo concesse al sig. Cosentino Giuseppe con pregiudizio per la società Gicos…».
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