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Quelle webcam puntate sui dipendenti della Protezione civile

Continua il terremoto nella struttura che si occupa delle emergenze regionali. Si dimette la responsabile del contratto con Fastweb. «Chiesti da Tansi servizi aggiuntivi senza giustificazione». Il …

Pubblicato il: 25/04/2018 – 8:39
Quelle webcam puntate sui dipendenti della Protezione civile

CATANZARO Da quando dirige la Protezione civile regionale, Carlo Tansi è entrato in conflitto con la burocrazia. E non ha fatto nulla per nascondere lo scontro: spesso ha esternato sui social, con toni sopra le righe della comunicazione istituzionale. Due dimissioni avvenute in contemporanea – della prima, quella di Paolo Cappadona, vi abbiamo parlato qui – rischiano di riscrivere il nuovo corso della struttura guidata dal geologo. Se il coordinatore delle emergenze si è dimesso a causa della riduzione di personale nella sala operativa e per l’utilizzo «improprio» dei dipendenti, lasciando sullo sfondo la gestione del sistema “Easyalert” (che consente ai cittadini di segnalare direttamente situazioni di pericolo), Raffaella Giraldi entra nel merito delle procedure seguite da Tansi nell’utilizzo dello stesso sistema. Chi meglio di lei, d’altra parte: Giraldi era responsabile unico del procedimento dei lavori affidati – attraverso una convenzione con Fastweb – per rinnovare le procedure di allertamento e renderle più efficienti.
La sua lettera di dimissioni – arrivata l’11 aprile scorso come quella di Cappadona – ha un esordio tranciante: segnala che «il dirigente della Uoa di Protezione civile, senza comunicare alcunché al Rup, disponeva autonomamente interventi che esulavano da quelli previsti dallo stesso contratto» esponendola, «qualora le attività disposte fossero state eseguite, a sostanziali assunzioni di responsabilità e ad esposizioni a procedimenti comportanti sanzioni potenzialmente anche penali». Inizia così un elenco delle «attività richieste in difformità al progetto, suddivise per singola sede e per categoria di attività». È un atto d’accusa pesantissimo, il racconto di un quasi un anno di contrasti. Un periodo nel corso del quale Giraldi avrebbe cercato di ricondurre nell’alveo della procedura le iniziative di Tansi.

I LAVORI IN PIÙ Il resoconto inizia nella Cittadella regionale quando Fastweb chiede «un supporto locale da individuare tra il personale in servizio» nella struttura della Protezione civile «per poter assolvere a tutte le incombenze tecnico-amministrative necessarie in fase di realizzazione dei lavori funzionali all’infrastrutturazione di tale sede». Giraldi spiega che, «in fase di realizzazione di tali interventi il dirigente, per conto del geometra Francesco Citriniti, individuato come tecnico interno deputato a seguire i lavori a corredo, faceva disporre (…) lavorazioni aggiuntive chiedendo, in contrasto a qualsiasi disposto normativo, a Fastweb spa di fare un’offerta integrativa per i lavori» richiesti. Lavori che, secondo la dirigente, non avrebbero avuto nulla a che vedere con la convenzione Consip sottoscritta tra Fastweb e la Regione. Per questo motivo, dopo aver saputo «per mera casualità» di quelle richieste, Giraldi ha chiesto all’azienda di considerarle nulle. È il primo caso in cui sarebbe stata costretta ad arginare Tansi.

DIPENDENTI SOTTO CONTROLLO Il secondo si materializza nella sede della Prociv di Vibo Valentia. Premessa: tra le attività previste dal contratto c’era anche la fornitura di telecamere che avrebbero dovuto sorvegliare gli uffici distaccati della Protezione civile. Queste telecamere, però, «su indicazione» di Tansi (foto a sinistra), «come risulta dall’esposto effettuato da un dipendente (…) venivano invece installate a monitorare le singole postazioni di lavoro dei dipendenti, contravvenendo alla normativa di settore». L’ipotesi, neppure troppo larvata, è quella che qualcuno volesse controllare i dipendenti molto da vicino. E solo «dopo estenuante discussione e intermediazione da parte della scrivente – è la denuncia di Giraldi – veniva richiesto a Fastweb spa di rimuovere l’apparato di videosorveglianza».

LE RICHIESTE DEL CONSULENTE Le rimostranze si estendono anche ad alcuni episodi avvenuti nella sede di Reggio Calabria. È lì che, «durante la fase di adeguamento», vengono effettuate richieste «per interventi aggiuntivi, che esulavano completamente da quanto previsto in progetto». Chi avrebbe chiesto la realizzazione degli interventi? Per Giraldi si tratta di Tansi «o addirittura dell’architetto Alessandro Rugolo, delegato dallo stesso Tansi, non si comprende a quale titolo», perché «non è un dipendente dell’amministrazione regionale, ma presta servizio di collaborazione con contratto coordinato e continuativo presso la Unità operativa di Protezione civile». Secondo la dimissionaria rup «tutte le richieste» sono state effettuate «in maniera informale, nonostante i miei continui solleciti a utilizzare atti formali per qualsiasi comunicazione». Ma soprattutto, tutto sarebbe passato sopra la sua testa, senza nessun coinvolgimento. Al punto che la dirigente non ha retto più il ritmo a cui è stata costretta per rintuzzare le (presunte) iniziative estemporanee del dirigente. E si è dimessa. Ma la storia dei contrasti non finisce qui. (1 – continua)

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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