LAMEZIA TERME Gli step segnano tutti un’escalation nello scontro con il commissario alla Sanità. Dopo il “no” del Tar al ricorso contro il decreto 128 del 2017, che taglia le risorse agli ambulatori privati convenzionati, Anisap e Federlab annunciano uno (scontato) ricorso al Consiglio di Stato. Ma non solo: si rivolgeranno al giudice civile «per il riconoscimento di quanto prodotto del 2017», e avvieranno «la procedura di pre-licenziamento del personale in esubero rispetto ai requisiti minimi previsti per l’accreditamento». La tensione, dunque sale ancora dopo la decisione dei giudici amministrativi. I privati consegneranno le lettere di pre-licenziamento al presidente della giunta regionale e al presidente del consiglio regionale e chiederanno di essere auditi dalla terza commissione del consiglio regionale e di eseguire le prestazioni in indiretta (dovrà essere, cioè, il paziente a farsi rimborsare dal Sistema sanitario nazionale).
Le decisioni sono state prese tutte nell’assemblea svolta a Lamezia Terme nei giorni scorsi, nella quale si è scelto di ricorrere contro altri due decreti firmati dal commissario Scura, quelli che determinano i livelli massimi di finanziamento per le strutture private accreditate (sia ambulatoriali che ospedaliere: le due spese sono interconnesse e l’ipotesi di Anisap e Federlab è che Scura abbia redistribuito le risorse tra privati e non spostato fondi verso il settore pubblico).
In questo clima arroventato, i privati annunciano in una nota «altre azioni di protesta in programma per i prossimi giorni in vista delle convocazioni per la firma dei contratti presso le singole aziende sanitarie». Per Anisap e Federlab «i decreti del commissario danneggiano i lavoratori del settore della ambulatorialità privata accreditata, minano alla base l’assistenza sanitaria in Calabria e costringono i cittadini a pagarsi le prestazioni di cui hanno bisogno».
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