La replica dell’assessore Rizzo all’articolo del Corriere della Calabria Rifiuti, maglia nera per la città dell’assessore all’Ambiente, oltre a non smentire i nostri dati, appalesa un uso strumentale dei dati che da operatori dell’informazione teniamo a focalizzare, sebbene rammarica dover informare proprio l’assessore all’Ambiente di alcuni punti.
Nel 2016, la percentuale di raccolta differenziata in Calabria ha registrato una crescita di 5 punti rispetto al 2015 (qui i dati) passando dal 25% del 2015 al 33,20 nel 2016. Tale incremento (+5%) oltre ad essere nella media delle città italiane, e a non farci avanzare dalle top negative, è attribuibile a un cambiamento della metodologia di calcolo che a partire dai dati 2016 include alcune frazioni precedentemente non contabilizzate, quali gli scarti della selezione della multimateriale, i rifiuti da spazzamento stradale destinati a recupero e i rifiuti da costruzione e demolizione provenienti da piccoli interventi di rimozione (DM 26 maggio 2016).
Purtroppo, la verità è che nel 2016 la raccolta differenziata in Calabria con il 33% è lontana dal raggiungere l’obiettivo del 60%, fissato dalla normativa nazionale già per il 2011. Ed è ancora più lontano dall’obiettivo dichiarato recentemente dalla stessa assessore Rizzo, «quello di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2020». E tra tutte le città calabresi, è proprio la sua città di Crotone a registrare il trend negativo.
La verità non rende felici, e qualche canzone a questo si è ispirata. Ma la verità, o meglio i fatti a cui da giornalisti ci ispiriamo, aiutano a orientare meglio le azioni. Ecco perché ci ostiniamo a indicare i fatti, contro l’uso strumentale al ruolo dell’informazione.
L’Europa ci chiede di fare funzionare la raccolta differenziata per raggiungere l’obiettivo di riduzione di smaltimento in discarica che non dovrà superare il 10% dei rifiuti municipali, mentre la Calabria continua a mettere ufficialmente sotto il tappeto oltre il 58% dei rifiuti urbani – e uno dei tre impianti è presente a Crotone.
Piuttosto che una replica a parole, ci piacerebbe avere notizie sulla effettiva preparazione e ruolo guida che l’assessorato sta svolgendo per il recepimento delle nuove norme europee in materia di rifiuti e circular economy sollecitando enti ed istituzioni ad un’ampia partecipazione. Bisogna che l’assessorato non si sostituisca ma dia un indirizzo, questo sì, stabilendo con l’adozione di norme semplici gli strumenti che consentano ai Comuni di organizzarsi per raggiungere il target europeo del 2035 con la raccolta differenziata che arrivi almeno al 75% e per assicurare che i dati della raccolta e della comunicazione dei dati, poiché obbligatoria, sia obbligatoriamente rispettata. A partire dal suo Comune.
redazione@corrierecal.it
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