COSENZA È stato ritrovato privo di vita a casa sua nella frazione di Casali a Cosenza. Mario Gualtieri cantautore cosentino ma soprattutto della cosentinità si è spento all’età di 77 anni. Sulle cause del decesso stanno indagando i medici legali allertati per constatare il decesso, non è da escludere che fosse morto già nella giornata di giovedì. Mario Gualtieri è da sempre l’emblema della musica a Cosenza, l’ultimo vero cantautore cittadino capace di scrivere canzoni che rimangono impresse e diventano miti senza tempo per chi vive ai piedi del Castello Svevo. “Buona Notte Cosenza” interpretata anche da Claudio Villa, così come l’inno della squadra del Cosenza Calcio. Quel “Magico Cosenza” strozzato e urlato nel caldo del 1988 quando i lupi rischiarono di arrivare in serie A risuona ancora nei megafoni del San Vito Marulla. Nella memoria collettiva Mario Gualtieri lascia pezzi indimenticabili, comparizioni sui piccoli schermi e non. Il rapporto familiare con “La Socra” così come la maledizione della prima sigaretta con “Maleditta sigaretta” solo per essere più d’ogni altro considerato grande. Gualtieri ha cantato anche, non poteva essere altrimenti, a modo suo la devozione a San Francesco da Paola. Sigaretta, le basi con l’immancabile fisarmonica. È il folkore tutto cosentino che ha fatto di Mario Gualtieri emblema della musica cosentina. L’ultima grande apparizione fu al concerto di capodanno, il primo della prima esperienza di Mario Occhiuto. Il freddo pungente non lo fermò, fece ballare “Piazza Fera” all’epoca un parcheggio per auto con la sua “Zia Tiresina”, la “Chitarra Vagabonda” e i tanti successi composti nel corso di una carriera durata più di 30 anni.
Michele Presta
m.presta@corrierecal.it
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