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Rsu, la Cisal denuncia: «Intimidazione a una nostra candidata»

Il sindacato punta il dito contro una dirigente della Cittadella e parla di «velate minacce proferite nell’esercizio di un potere esclusivamente amministrativo»

Pubblicato il: 28/04/2018 – 17:00
Rsu, la Cisal denuncia: «Intimidazione a una nostra candidata»

«La longa manus amministrativa è entrata a gamba tesa nel post-elezioni delle Rsu alla Cittadella regionale con un’intimidazione al chiaro sapore di ricatto ai danni di una funzionaria che ha la sola colpa di essersi candidata nelle fila del nostro sindacato». È quanto denuncia il sindacato Csa-Cisal dopo «l’exploit – si legge in una norta – registrato nella fase di rinnovo della rappresentanza sindacale 2018 alla Regione Calabria che gli ha fatto guadagnare il secondo posto in termini di consensi superando di gran lunga la Cisl e la Cgil».
«Abbiamo appreso con grande sgomento – spiega il sindacato – dell’ultimo deprecabile atto intimidatorio ai danni di una funzionaria regionale di cui ben conosciamo l’onestà, la correttezza e la dedizione nei confronti del proprio lavoro. Una dirigente dopo aver avvicinato la funzionaria del suo settore le avrebbe manifestato disapprovazione per la sua candidatura dichiarandole apertamente ed a chiare lettere che il sindacato Csa-Cisal è sindacato indesiderato alla Cittadella regionale. La dirigente si sarebbe poi lasciata andare a considerazioni circa la bontà di molte battaglie da noi recentemente condotte bollandole senza mezzi termini come un cumulo di fandonie. Eppure – evidenzia la Cisal – in nessuna occasione abbiamo potuto leggere note della Regione Calabria tese a smentire le nostre denunce, segno inequivocabile della serietà e della veridicità di quanto segnalato e ampiamente documentato. In qualità di sindacato desideriamo esprimere il nostro sostegno e la nostra solidarietà incondizionata alla funzionaria che ben si è spesa in favore del sindacato Csa-Cisal durante le elezioni di rinnovo delle Rsu e che, unicamente per questa ragione, ha subìto minacce». «Non possiamo restare indifferenti – si legge ancora nella nota – dinnanzi ad un tentativo, palesemente pilotato, che attenta alla libertà sindacale con velate minacce proferite nell’esercizio di un potere esclusivamente amministrativo, in questo caso quello dirigenziale. Ciò detto non tollereremo discriminazioni ingiustificate tra i dipendenti date dall’adesione o meno ad una determinata organizzazione sindacale. Crediamo che non possa essere questa materia di discussione e che non possa essere causa di simpatia o antipatia la volontà di partecipare attivamente alla vita di un sindacato. Riteniamo, infatti, che tali forme di pregiudizio e intolleranza aprioristica nei confronti della nostra organizzazione – prosegue il sindacato – non siano altro se non la naturale e prevedibile conseguenza del clima di tensione artatamente creato e alimentato da chi intende strumentalizzare il nostro operato. Abbiamo già dovuto subire durante la campagna Rsu la macchina del fango messa in moto appositamente allo scopo di delegittimare il lavoro svolto negli ultimi tre anni dal Csa-Cisal, un sindacato che con sforzi e sacrifici si è affermato tra i dipendenti regionali con attività che, nonostante tutto, oggi ci hanno ripagato con l’ottimo risultato raggiunto, segno dell’apprezzamento e della larga condivisione che le nostre battaglie hanno suscitato tra i lavoratori. Il ruolo della classe dirigente non è certamente quello di esprimere giudizi di valore in questo caso sindacale ma, come ben sottolineato dallo stesso governatore Mario Oliverio a Cosenza in occasione dell’avvio di Cantiere Calabria, a questa “spetta un ruolo fondamentale nel processo di attuazione degli obiettivi che ci siamo dati per la costruzione di una nuova Calabria. Anche per questo conto molto sulla vostra piena collaborazione”. Riteniamo di dover fare nostre le parole espresse dal presidente della giunta regionale aggiungendo che una buona amministrazione deve saper comunicare con i propri lavoratori». «Chi ha, quindi, pensato di usare metodi intimidatori per frenarne gli entusiasmi e la determinazione non ha fatto altro che rafforzare l’unità di intenti che assieme alla funzionaria condividiamo come sindacato. I nostri valori – afferma la Cisal – non ci consentono di piegarci dinnanzi alle minacce, semmai ci incentivano a continuare nel percorso di lotta alle ingiustizie, alla illegalità, al malaffare ed alla sopraffazione. Anche gesti come questo dimostrano che la strada è quella giusta. Rinnoviamo quindi la nostra personale vicinanza alla funzionaria, nella certezza – conclude il sindacato – che questa brutta pagina non costituisca motivo di arretramento sul piano delle conquiste sindacali ma, al contrario, l’occasione per rilanciare con nuovo vigore la sua azione a favore di tutti i dipendenti affinché possano essere messi nelle condizioni di operare nella massima tranquillità nel solco della difesa dei propri diritti senza dover subire angherie. Chiediamo, quindi, a tutti i lavoratori di non abbassare mai la guardia e di prestare la massima attenzione denunciando senza indugio ogni fondata stortura. In qualità di sindacato ci faremo portavoce di ciascuna segnalazione denunciandola nelle sedi opportune».

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