LAMEZIA TERME Anche per il mese di maggio la scuola sarà impegnata con i test Invalsi. Di fatto aprono la breve e intensa stagione finale dell’anno scolastico tutta concentrata nei vari processi di valutazione non solo locale, a livello dei singoli istituti, anche nazionale, proprio con l’utilizzo di prove oggettive approntate appunto dall’Invalsi nell’ambito del Servizio nazionale di valutazione.
In aprile gli studenti delle terze classi della scuola secondaria di primo grado hanno già svolto le prove di italiano, matematica e inglese per la prima volta online e, considerato che le stesse costituiscono requisito d’accesso all’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, la partecipazione allo svolgimento dei test è stata, a livello nazionale, pari al 99,9% del campione interessato.
In Calabria il campione era costituito da 73 terze classi di scuola media (circa 1.800 allievi) e la copertura è stata mediamente del 95,50% .
Per la scuola primaria la maratona delle prove Invalsi 2018, che verranno somministrate con i tradizionali fascicoli cartacei, si articolerà secondo il seguente calendario: 3 maggio prova d’Inglese per la V classe; 9 maggio: prova di Italiano per la II e la V classe e prova preliminare di lettura (quest’anno, la prova di lettura è svolta solo dalle classi campione della II primaria); 11 maggio: prova di Matematica per la II e e la V primaria). Complessivamente, saranno 140 le classi calabresi della scuola primaria per complessivi circa duemilacinquecento allievi. Le classi II della scuola secondaria di secondo grado sosterranno le prove di Italiano e Matematica, comprensive anche del questionario studente, in un arco di giorni, indicati da Invalsi, tra il 07 maggio 2018 e il 19 maggio 2018. Il campione calabrese è composto da 91 classi per un totale di circa duemilaeduecento alunni.
«Le prove Invalsi – dice Guido Leone, già dirigente tecnico Usr Calabria – continuano di anno in anno a restituire il volto di un Paese diviso in due con differenze territoriali in italiano e matematica sempre marcate. Anche gli esiti delle prove 2017 evidenziano un Sud che arranca e un Nord che brilla. In particolare, partendo dalla scuola primaria dove, fissata la media nazionale a quota 200 punti per tutte le classi, nelle seconde classi per l’italiano siamo a 188 punti. La differenza tra la regione con il migliore risultato, il Molise, e quella con il peggiore risultato, appunto la Calabria, è di 23 punti».
«Nelle quinte classi della primaria – continua Leone – siamo a 184 punti con una distanza dall’Umbria di 25 punti. Per la matematica, sempre alle elementari, nelle seconda classe, la Calabria risulta con 183 ha il risultato peggiore ed è la sola ad essere statisticamente al di sotto della media nazionale. La distanza tra il Molise e la Calabria aumenta a 30 punti. Stesso situazione per la matematica: qui i punti sono 181 e la distanza con la prima regione, il Molise, è di 29 punti. Per la scuola media, testata nelle classi del terzo anno, le cose non cambiano, il gap continua a essere imbarazzante. In italiano siamo di dodici punti inferiori alla media nazionale che è sempre di 200 e risultiamo penultimi,con 188 punti, nel Paese. Dopo di noi la Sicilia. La distanza con la prima regione, la Valle d’Aosta è pari a 24 punti. Ancora peggio in matematica, con 184 punti, e penultimi nella graduatoria delle regioni. Non vanno meglio le cose negli ultimi due ambiti testati dall’Invalsi, e cioé la scuola superiore. Per le seconde classi in italiano siamo a 180 punti, venti in meno rispetto alle media nazionale e ultimi nel Paese in compagnia della Sardegna. In matematica il punteggio è di 179, ventuno in meno della media nazionale;il distacco da Trento è abissale, 50 punti di differenza. L’indagine 2017 conferma anche la differenza di prestazioni tra licei, istituti tecnici e professionali, a vantaggio dei primi».
Per l’italiano nell’indirizzo liceale la Calabria risulta significativamente inferiore alla media. Lo stesso per gli istituti tecnici e professionali dove rispettivamente i punteggi 161 e 144 risultato i più bassi. Il divario maggiore a livello regionale è quello che si registra nell’indirizzo tecnico:46 punti tra gli esiti migliori,Veneto, e quello con i risultati peggiori, la Calabria.
«E le cose – aggiunge Leone – non cambiano per quanto riguarda la matematica. È una Italia che procede a due velocità. Riemerge allora in tutta la sua drammatica evidenza l’urgenza di rimettere al centro dell’attenzione politica e dei nostri “governanti” l’istruzione e la formazione come emergenza sociale per il sud e la Calabria in particolare. La maglia nera ancora la regione la sta indossando per tutti gli ordini di scuola relativamente alle competenze studentesche. È auspicabile che gli esiti delle prove di quest’anno siano ovviamente migliori ma resta i fatto che il sistema d’istruzione non solo in Calabria, anche nelle altre regioni meridionali, risulta non solo meno efficace in termine dei risultati raggiunti ma anche meno capace di assicurare uguali opportunità di apprendimento a tutti gli studenti. Abbiamo bisogno di una scuola più esigente nel controllo degli apprendimenti oltre che più efficace nella didattica, altrimenti né il generoso impegno degli insegnanti né l’acquisizione di nuove metodologie saranno sufficienti».
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