La Fai Cisl calabrese, in occasione della festa dei lavoratori, rilancia l’importanza della partecipazione sul tema della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro e chiede alle istituzioni regionali più impegno e nuovi investimenti per il lavoro, la persona e il territorio nel sistema Agro-ambientale calabrese.
Insieme per più sicurezza sul lavoro e più occupazione giovanile in Calabria.
Il 20% delle vittime sul lavoro sono agricoltori schiacciati dal trattore.
Ma se i numeri che riguardano gli infortuni e le morti sui luoghi di lavoro sono quelli che immediatamente richiamano la nostra attenzione occorre evidenziare anche chi non muore sul posto di lavoro ma a causa di esso; basti pensare, ad esempio, al caso delle fibre di amianto che ogni anno fanno registrare in Italia circa 3.000 morti con un picco previsto dalle statistiche dopo il 2020.
A chi pensa, dunque, che il primo maggio sia semplicemente una festa è bene ricordare questi numeri e rendere evidente come oggi il lavoro vada promosso, difeso, tutelato e soprattutto reso sicuro.
Purtroppo numerosi, negli ultimi tempi, i casi in Calabria di morti bianche e infortuni sul lavoro sia nel comparto agricolo che nel settore della forestazione, specie nell’importante azione di prevenzione e lotta attiva degli incendi boschivi.
Per queste ragioni la Fai Cisl Calabria, affianco della Usr Cisl, parteciperà alla manifestazione unitaria del primo maggio che in Calabria quest’anno si terrà presso il comune di Carfizzi (Kr), in località “La Montagnella”, con un tema che evidenzia il senso ed il significato del nostro impegno rappresentativo “la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Siamo da sempre convinti che questi due temi – e cioè salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – vadano affrontati non con le solite, ed anche ipocrite, enunciazioni, con gli allarmismi che durano il tempo dei funerali; la sfida che dobbiamo tutti quanti assumere è quella degli investimenti sulla formazione, sulla informazione e, ovviamente, su quella prevenzione che è elemento costitutivo del concetto di sicurezza del lavoro.
È chiaro che le norme sono necessarie ed i controlli essenziali ma il vero cambiamento di rotta risiede in un dialogo costante che deve vedere coinvolti le organizzazioni sindacali, quelle imprenditoriali e le istituzioni, coinvolgendo inoltre le scuole e le università calabresi.
Solo grazie ad un vero e costante confronto è possibile sviluppare e promuovere una più ampia e radicata cultura della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro.
Nello specifico del comparto agricolo va rafforzato il ruolo degli enti bilaterali territoriali che, ad esempio, possono fornire un aiuto decisivo nei confronti delle lavoratrici e lavoratori di questo variegato territorio regionale ad individuare rischi e pericoli, ad adottare comportamenti sicuri sui luoghi di lavoro e anche un aiuto ai tanti lavoratori immigrati presenti nella nostra regione, aiutandoli ad esempio, a ridurre i maggiori rischi derivanti dalle differenze linguistiche che certo non agevolano la comunicazione.
Nella manifestazione di Carfizzi, le cui conclusioni saranno affidate al segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, riproporremo tutti questi temi evidenziando al contempo la nostra determinazione nel sostenere la contrattazione regionale e aziendale nel sistema Agro-ambientale quale strumento anche per conciliare vita e lavoro, promuovere tra le generazioni l’importanza strategica della cooperazione e dell’aggregazione, ed affermare la necessità di avviare in Calabria una nuova fase di investimenti che possano rafforzare e sostenere i settori dell’agricoltura, forestazione, bonifica, pesca e che si traduce in un migliore rapporto tra persona e territorio, più presidio delle aree interne, ulteriore difesa del suolo, migliore tutela ambientale.
*segretario regionale Fai Cisl Calabria
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