CATANZARO Il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno chiarisce i termini della propria presenza all’interno della struttura del capogruppo del Pd in consiglio regionale in seguito alla pubblicazione di un articolo su una testata online, nei confronti della quale annuncia querela. Questo il testo della nota diffusa da Bruno: «La legge 56/2014, la cosiddetta legge Delrio, nel riorganizzare il funzionamento degli Enti locali e, quindi, delle Province elimina l’indennità di funzione ai presidenti: quindi, nella veste di Presidente della Provincia di Catanzaro, pur spendendosi per l’Ente con impegno e capacità, il presidente Bruno non percepisce alcuna retribuzione. Stessa sorte gli tocca nel ruolo di presidente dell’Upi Calabria, che riveste in quanto presidente della Provincia di Catanzaro. I colleghi con stima e fiducia gli hanno attribuito l’onore e l’onere di rappresentare la Calabria in sede di Unione delle Province nazionale, che svolge senza percepire alcuna indennità se non spendendo tempo e risorse proprie. E veniamo, infine, alla retribuzione percepita in quanto dipendente regionale assegnato alla struttura del capogruppo del Pd, Sebi Romeo: Enzo Bruno è dipendente del giunta regionale e da molti anni in più occasioni il gruppo del Pd si è avvalso della sua esperienza inserendolo nella propria struttura. Per tale incarico percepisce circa 500 euro nette al mese, per un totale di 9.348 euro lorde all’anno, e non 10 mila euro al mese come viene riportato falsamente nell’articolo in questione. È il caso di ricordare che il presidente Bruno per il suo lavoro di dipendente della Giunta regionale e componente della struttura speciale del capogruppo consiliare del Pd percepisce 2 mila euro totali al mese così come si può riscontrare dalla dichiarazione dei redditi dello stesso. Nella veste di funzionario comandato in struttura di un capogruppo consiliare, Enzo Bruno registra la propria presenza al lavoro nella sede della Cittadella regionale a Catanzaro, per come regolarmente autorizzato, attraverso un sistema di rilevamento appositamente installato dal Consiglio regionale. L’articolo, quindi, risulta calunnioso e denigratorio della figura istituzionale del presidente della Provincia di Catanzaro che ha già dato mandato ai propri legali di procedere a querelare laCnews».
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