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«La riforma degli scioglimenti parta dalla Calabria»

di Antonio Viscomi*

Pubblicato il: 02/05/2018 – 23:38
«La riforma degli scioglimenti parta dalla Calabria»

Pochi giorni fa ho condiviso una riflessione sulla questione, difficile, dello scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa, poi pubblicata anche dal Corriere della Calabria. Una riflessione stringata, secondo le possibilità offerte da un social come Facebook, volutamente limitata a tre profili: la responsabilità dei partiti nella selezione dei candidati, la necessità di sostenere in modo significativo la comunità colpita dallo scioglimento del comune, l’esigenza di riconsiderare le modalità di intervento sugli assetti della burocrazia. Il tema ha suscitato una pluralità di interventi e di reazioni, anche di amministratori di comuni sciolti. Segno evidente che quando la politica non si risolve in gestione di condominio è ancora in grado di suscitare attenzione, interessi e passioni. In ogni caso, gli interventi espressi, anche questi a volte ancor più stringati del mio, sono riconducibili, grosso modo, a due indirizzi: alcuni hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di ripensare l’iter procedurale definito dalla legge per lo scioglimento; altri hanno focalizzato l’attenzione su un’azione proattiva a beneficio della comunità la cui amministrazione è stata sciolta. Entrambe le prospettive hanno una intrinseca validità e certo non si contraddicono tra loro. Sensibilità diverse e storie personali forse inducono a focalizzare lo sguardo più sull’uno che sull’altro versante. Tutti però hanno egualmente evidenziato come su questi temi vi sia stata come una carenza di proposta politica e che forse è giunto il momento, qui e ora, in Calabria, di discutere in modo pubblico e approfondito di uno strumento importante di contrasto alla criminalità organizzata. E di discuterlo a partire da una consapevolezza fondamentale: i primi a dover dire di no ai criminali ed ai corrotti sono i partiti, in particolare al momento della selezione e proposizione delle candidature.
La politica, se vuole, e quando vuole, sa arrivare prima della magistratura. In questa prospettiva, mi si chiede di assumere direttamente l’iniziativa di un dibattito pubblico, una due giorni di discussione, per arrivare, in Calabria, dalla Calabria, a un testo di riforma, integrativo ed emendativo, da presentare in Parlamento. Accolgo l’invito. Il contrasto alla criminalità organizzata è troppo importante per non costituire tema fondamentale dell’azione di tutti coloro che, a vari livelli, sono impegnati nella politica e nell’amministrazione. Accolgo l’invito, nella consapevolezza che molte volte le innovazioni legislative servono per raggiungere i fini perseguiti adattando gli strumenti all’esperienza acquisita. Per questo entro il mese di giugno sarà mia cura organizzare, in quanto deputato Pd, una discussione aperta ai contributi e alle riflessioni di tutti, chiedendo fin da ora anche il supporto di Avviso Pubblico, che su questi temi ha maturato una significativa esperienza.

*deputato del Partito democratico

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