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Pd, i tre parlamentari calabresi firmano il documento dei renziani

«No a conte interne e niente fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio». Bruno Bossio, Magorno e Viscomi puntano sull’unità dei dem

Pubblicato il: 02/05/2018 – 14:50
Pd, i tre parlamentari calabresi firmano il documento dei renziani

ROMA Niente «conte interne» alla Direzione di domani: lo «stallo» politico è «frutto dell’irresponsabilità» di M5s e centrodestra; sì al confronto ma niente fiducia «a un governo guidato da Salvini o Di Maio». Sono questi i tre punti di un breve documento predisposto dai renziani sui quali da ieri è partita una raccolta di firme tra i parlamentari e i membri della Direzione del Pd. Al momento sarebbero state raccolte le firme di 77 deputati su 105 e 39 senatori su 52. Tra i firmatari anche i tre parlamentari calabresi Enza Bruno Bossio, Ernesto Magorno e Antonio Viscomi, oltre ai capigruppo Delrio e Marcucci. «Siamo parlamentari eletti con il Pd e membri della Direzione – esordisce il documento – Proveniamo da storie e percorsi diversi. Non sappiamo se il prossimo congresso ci vedrà sulle stesse posizioni o se, del tutto legittimamente, sosterremo candidati diversi. Pensiamo tuttavia che tre punti chiave ci uniscano in modo forte: 1. Crediamo dannoso – si legge ancora – fare conte interne nella prossima Direzione. È più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia. 2. Crediamo che lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell’irresponsabilità del Centrodestra e del Movimento Cinque Stelle che con la loro campagna elettorale permanente hanno messo e stanno continuando a mettere in difficoltà il nostro Paese. 3. Crediamo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell’esito del voto: per questo non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe infatti venire meno al mandato degli elettori democratici. È utile invece impegnarci a un lavoro comune, insieme a tutte le altre forze politiche, per riscrivere insieme le regole del nostro sistema politico-istituzionale», conclude il documento.

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