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«La Regione aiuti il settore ittico»

di Michele Sapia*

Pubblicato il: 03/05/2018 – 15:24
«La Regione aiuti il settore ittico»

Quando si parla di agroalimentare la mente corre veloce, e inevitabilmente, ai prodotti della terra e cioè allo straordinario patrimonio di sapori che ha reso il Made in Italy vincente nel mondo e la nostra regione, pur con numeri ancora troppo piccoli, protagonista in Italia.
Ad essere spesso trascurato, o non adeguatamente considerato, è invece il settore della filiera ittica, una realtà che nel nostro Paese dà lavoro a circa 47.000 persone e può contare su 33mila imprese, il 18,2% del totale delle imprese dell’economia del mare.
Negli ultimi trent’anni la filiera ittica ha subito un drastico ridimensionamento con una riduzione delle imbarcazioni che ha raggiunto quota 33% nonostante i consumi siano, invece, in netta crescita, in Italia mangiamo 25 kg di pesce ogni anno a testa, nel 2016 erano solo 16 kg.
Per volume d’affari, prospettive e numero di occupati si tratta, dunque, di un settore produttivo strategico per l’economia di molte aree del nostro Paese.
Nel settembre dello scorso anno la Camera dei Deputati ha approvato la legge sulla pesca in Italia, un tentativo di procedere al riordino complessivo del settore che prevede, tra l’altro, la valorizzazione delle specificità della nostra pesca, importanti novità sugli ammortizzatori sociali, la ridefinizione dei distretti di pesca, il riordino della pesca non professionale, della normativa per le concessioni demaniali, delle licenze di pesca.
L’obiettivo finale è quello di arrivare all’elaborazione di un testo unico per il riordino e la semplificazione della normativa di settore.
Secondo la Fai Cisl della Calabria il settore ittico è, dunque, in un momento cruciale e la nostra regione deve essere più consapevole, partecipe e protagonista dei percorsi in atto a livello nazionale.
In Calabria il settore conta oggi su poco meno di 900 imbarcazioni – prevalentemente di piccola pesca costiera – 5000 occupati, con una produzione di 12.000 tonnellate ed un valore complessivo di circa 56,5 milioni di euro.
Ma le marinerie calabresi continuano a subire, drammaticamente, gli effetti di una crisi senza precedenti cui si aggiunge l’impatto socio-economico ed occupazione delle politiche Ue di riduzione dello sforzo di pesca (dal bando delle spadare a quello delle pesche speciali).
Su questi temi la Fai Cisl, così come anticipato nei mesi scorsi, avvia oggi – partendo da Bagnara Calabra – un’azione sindacale di ascolto, partecipazione e proposta attraverso una serie di assemblee che riguarderanno le principali marinerie regionali con la richiesta – indirizzata alla Regione – di convocare il “Tavolo Azzurro” e sostenere la pesca artigianale nel pieno equilibrio tra rispetto dell’eco-sistema e reddito dei pescatori.

*segretario regionale Fai Cisl

https://www.youtube.com/watch?v=wWVCf1qohvI

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