Riceviamo e pubblichiamo:
La proposta della Commissione europea sul nuovo quadro finanziario della Ue per il periodo 2021-2027 è, francamente, inaccettabile e lo è per molteplici ragioni che riguardano l’Italia nel suo complesso e, nello specifico, il futuro della nostra regione.
La riduzione delle spese destinate al settore agricolo – per un ammontare di circa 40 miliardi di euro a prezzi correnti – significherebbe infatti una contrazione degli aiuti che potrebbe essere superiore al 7%; secondo l’interpretazione fornita dal Comitato Europeo delle Regioni il taglio per l’agricoltura potrebbe raggiungere anche il 15%.
Paradossale e fuori da ogni logica anche la scelta di ridurre i trasferimenti che riguardano quelle imprese agricole le cui dimensioni sono tali da garantire filiere organizzate, occupazione stabile, investimenti destinati all’innovazione e capacità di export ed internazionalizzazione.
Il taglio previsto per la nostra Regione, che in prima battuta è stato valutato nell’ordine dei 160 milioni complessivi, rischia in realtà di essere ben più corposo e potenzialmente in grado di arrecare un danno significativo ad un settore agricolo che, come testimoniato dai dati, sta fornendo alla Calabria una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo.
Tutta l’organizzazione di Confagricoltura è impegnata, dunque, in un’azione di tutela degli interessi agricoli italiani e calabresi e chiede a chi – per ruolo politico e responsabilità istituzionali – ha dirette competenze una forte azione di rappresentanza e di pressione affinché, evidentemente, la proposta venga modificata.
Ed è in questo senso che rivolgiamo un esplicito appello al presidente della Regione, Mario Oliverio, affinché si attivi a livello nazionale e faccia sentire la voce unitaria e decisa della Calabria.
La difesa dell’agricoltura italiana e calabrese è, infatti, essenziale non solo e non tanto per le singole imprese ma anche e soprattutto per il nostro futuro economico, per l’occupazione, per il governo del territorio, per le prospettive turistiche di un Paese e di una regione che proprio dall’interazione con l’enogastronomia ottiene risultati straordinari.
Ma l’occasione è anche utile per ribadire oggi quanto Confagricoltura Calabria sostiene ormai da tempo; i fondi dell’Unione europea, in particolare quelli destinati alle aree più povere del Paese, sono un’opportunità che non durerà in eterno e che va colta per intero.
Se l’Europa deve modificare la proposta di bilancio è anche vero, dunque, che ricade su di noi il dovere ed il pressante obbligo di investire le risorse di cui disponiamo nella maniera più efficiente ed efficace possibile; occorre velocizzare non gli impegni ma gli impieghi effettivi qualificando – in termini di risultati concreti, visibili e duraturi – la spesa dei fondi del Piano di sviluppo rurale.
L’imperativo categorico è quello di ampliare, modernizzare, rendere solido ed internazionalizzare il nostro sistema agricolo.
Alberto Statti, presidente Confagricoltura Calabria
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