Abbiamo chiesto alla commissione straordinaria (che governa Lamezia Terme dopo lo scioglimento del consiglio comunale nel novembre 2017, ndr) di non fare un errore che la renderebbe incompatibile con il ruolo che le è stato assegnato dalla legge: scegliere di approvare un Piano Strutturale evidentemente frutto di accordi clientelari tra una coalizione di centrodestra, qualificata in modo certo da collegamenti con la mafia, ed i centri di potere che l’hanno sostenuta.
Perché le parole non siano tali, è necessario spiegare che sono tre i punti che rendono incompatibile tale strumento urbanistico con gli interessi della città.
1) Lamezia non cresce da anni come popolazione ed ha un patrimonio edilizio che ha bisogno di interventi di recupero
La politica di intervento su nuove ampie aree della città deprime il valore degli immobili, in assenza di un mercato che richieda nuovi alloggi, non è sostenibile sul piano dei servizi, continua a trasformare la città in una squallida periferia e sottrae pezzi di territorio all’agricoltura.
2) Fa aumentare il valore formale (ma non sostanziale) delle aree di nuova introduzione e ne aumenta di conseguenza la tassazione e ciò vale non solo per quelle rese edificabili ma anche quelle urbanizzabili per cui, i proprietari di quest’ultime rischiano di pagare tasse su terreni che hanno una possibilità di utilizzo solo futura
3) È sostanzialmente contro lo spirito, ed a mio avviso anche contro la lettera, della Legge Urbanistica Regionale e del piano di Coordinamento Territoriale, che contiene un divieto ed una sanzione per chi costruisce fuori dall’ambito urbano (zone urbanizzate): il taglio dei finanziamenti per il recupero dell’esistente.
Quindi il Piano che la commissione vorrebbe approvare è sovradimensionato e comporta, su tale scelta, la perdita per il Comune ed i privati, di tutti i finanziamenti per i recupero del patrimonio edilizio esistente. Ma perché il centrodestra aveva deciso tutto questo, un errore? No, un disegno clientelare ed affaristico perché attraverso un sistema di reintroduzione di aree potenzialmente urbanizzabili (in questo favorito da una lettera della Provincia che il Presidente Bruno – di Centro Sinistra?- fa finta di non vedere) attraverso il sistema dei bandi, trasforma zone agricole in edificabili per decine di ettari.
Quanto c’entrano gli interessi mafiosi in questa operazione non siamo in grado di dirlo né noi né la commissione straordinaria, certo si continua ad operare creando una zona grigia che vede anonimi proprietari diventare titolari di diverse decine di ettari di terreno edificabile senza che abbiamo la potenzialità economica di investimento.
Ha ragione quindi il Segretario provinciale del Pd Gialuca Cuda a gridare allo scandalo ed a chiedere conto alla Commissione e condivido anche il suo senso di sconforto di fronte alla iniziativa del Pd locale (la riunione dei direttivi dei circoli) di fronte anche alle prese di posizione del centrodestra che approfitta della decisione per richiamare una correttezza che è contraddetta da arresti e indagini.
x
x