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Cosenza, ok in Consiglio al consuntivo 2017

Sul piano industriale dell’A.m.a.co accolta la richiesta del capogruppo dem Damiano Covelli di rinviare la discussione alla prossima seduta

Pubblicato il: 07/05/2018 – 22:34
Cosenza, ok in Consiglio al consuntivo 2017

COSENZA Alle 19.30 in punto sette consiglieri si alzano e se ne vanno. Tre sono in coppia: Enrico Morcavallo e Luca Morrone; Francesco Spadafora e Davide Bruni; Francesco Cito e Pasquale Sconosciuto. A loro si aggiunge Giovanni Cipparrone, mentre alla spicciolata si allontanano anche altri membri dell’assise. L’ordine del giorno più spigoloso, l’approvazione del rendiconto consuntivo del 2017, la maggioranza di Occhiuto lo aveva già discusso e messo ai voti. Sul piano industriale dell’A.m.a.co (ne abbiamo parlato qui) nonostante l’assessore Michelangelo Spataro provi a più riprese a dire che era una mera comunicazione, l’ammutinamento del consiglio si era quasi compiuto. Accolta la richiesta del capogruppo dem Damiano Covelli di rinviare alla prossima riunione la discussione, per qualche minuto è mancato il numero legale per votare, ma il richiamo all’ordine è stato categorico e alla fine si è deciso di rimandare tutto. «Ogni tanto l’amministrazione è ragionevole» ridacchia Covelli rimasto il solo tra gli scranni alla sinistra di Occhiuto. Sarebbe stata una vittoria con il goal della bandiera concesso in extremis se fosse stata una partita di calcio, con i soli democratici (due in consiglio) a trincerarsi dietro le bordate del «buono fatto dall’amministrazione» che fa esordire anche Mario Occhiuto come assessore al bilancio.
IL CONSUNTIVO A votare il rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario del 2017 sono in 18, due gli astenuti (Morcavallo e Morrone) due i contrari (Rende e Covelli). Alla relazione tecnica sui numeri dove ad essere esaltate sono le doti in risparmio nonostante la delicata situazione economica dell’ente il taglio politico lo dà il primo cittadino. Il mantra è quello di sempre: «Abbiamo ereditato una situazione nel 2011 che noi stiamo solo migliorando», poi il primo dato: «La spesa corrente è in pareggio: 80 milioni si spendono e altrettanti ne entrano. Ritengo – spiega Occhiuto – sia un buon risultato anche perché non riceviamo più gli incentivi statali di un tempo e soprattutto siamo una città in cui i costi per il servizio idrico, la tassa sui rifiuti e la patrimoniale riescono a essere tra le più contenute in Italia». Fatta la premessa poi per Occhiuto è tempo di ribadire alcune cose. La prima è che «c’è chi lavora per mettere in cattiva luce quanto fa l’amministrazione e lo fa in modo strumentale» (il riferimento al servizio tv di Nemo non è velato). Poi le questioni «in cui non riusciamo ad eccellere che non sono state create da noi».
«Il documento contabile – spiega il dirigente del settore Nardi – rispetta gli obiettivi dei saldi di finanza pubblica per come evidenziato dal collegio dei revisori, chiudendo con un risultato di amministrazione di oltre 77 milioni di euro, a seguito del quale si giunge ad un disavanzo che è soltanto tecnico ma non di natura contabile, il cui valore rispetta l’ammortamento trentennale del piano di riequilibrio, anzi è migliorativo rispetto ai valori attesi». Degli elementi contabili Nardi evidenzia «i 217 milioni di euro di accertamento, i 205 di impegni e soprattutto il dimensionamento dell’indebitamento che, dal 2011, è sceso di 109 milioni di euro».
LA DIFESA All’arringa in difesa della sua città il ruolo di pubblica accusa lo fa Bianca Rende. «Sul documento consuntivo non abbiamo avuto confronto politico – dice la consigliera –. La relazione dei revisori dei conti ci dice che manca la ricognizione dei debiti fuori bilancio che devono essere approvati entro il 31 luglio e che c’è un disavanzo di esercizio. Poi – aggiunge Rende – la cosa più grave e che così com’è si rischiano di eludere le regole di pareggio di bilancio». Nel suo intervento la dem tira in ballo anche altri problemi, la carenza di personale, che se da una parte produce risparmi dall’altro genera disservizi, e i circa 350 cosentini che nell’ultimo anno hanno lasciato la città. Sulle tabelle contabili mette il cappello Giuseppe d’Ippolito. Tocca a lui chiudere la discussione prima delle lunghe dichiarazioni sul voto. Soddisfazione ma anche un ammonimento. Il riferimento alla «bellezza» lascia intuire come forse qualche spesa potrebbe essere contenuta o evitata.
I DEBUTTANTI Non c’è solo Occhiuto all’esordio con delega al bilancio. Lino Di Nardo occupa la poltrona da assessore e Annalisa Apicella lo sostituisce in consiglio. La funzionaria del consiglio di Paola entra nel gruppo di Cosenza Positiva e il suo saluto non è un «grazie» di rito. Corrono le lancette dell’orologio, in dieci minuti, il nuovo consigliere fa una riflessione in cui si rincorrono parole come lotta alla povertà, crescita economica, giustizia sociale, capitale umano, impoverimento culturale, diritto alla casa. A chi segue i lavori del consiglio non sfugge come l’intervento sia più che acuto. «Da consiglieri abbiamo il compito di colmare i divari che ci sono in città. Dobbiamo combattere la povertà soprattutto nei bambini perché quella materiale fa spazio a quella culturale – dice la neo consigliera –. La crisi crea problemi non solo economici e dobbiamo stare anche vicini a chi vive nel disagio mentale». È tra i pochi a fare una vera dichiarazione di voto e non di “auguri” replicando all’opposizione e riuscendo a sottolineare i rilievi dei revisori che contraddicevano quelli citati della rivale dem. «Ciascuno contiene in se stesso la propria contraddizione» conclude, a giustificarsi forse, che le cose di “sinistra“ le abbia dette la candidata di una lista di “destra”.

Michele Presta
m.presta@corrierecal.it

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