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Due Pd si sfidano a Casali del Manco

I dem “ufficiali” scelgono il candidato. E gli ex sindaci di centrosinistra si schierano assieme al collega Iazzolino in un movimento civico-politico. Il nuovo Comune diventa un laboratorio dello s…

Pubblicato il: 07/05/2018 – 12:28
Due Pd si sfidano a Casali del Manco

CASALI DEL MANCO Le elezioni amministrative a Casali del Manco – il nuovo comune nato dalla fusione tra Serra Pedace, Pedace, Casole Bruzio. Trenta e Spezzano Piccolo – potrebbero sembrare un piccolo test politico. In realtà, spiega uno dei maggiorenti del Pd, «sono un antipasto di ciò che potrebbe accadere nel centrosinistra alle prossime regionali». E la portata potrebbe essere indigesta per la dirigenza del Partito democratico. O dei “Partiti democratici”, che in Presila andranno ciascuno per conto suo.
LA CANDIDATURA UFFICIALE Non siamo davanti a semplici schermaglie: ci sono già due prese di posizione ufficiali e – a dir poco – contrastanti. La prima è arrivata giorni fa con la scelta di candidare Nuccio Martire a sindaco. Il nome di Martire è venuto fuori dall’assemblea degli iscritti al Pd locale. L’esecutivo cittadino dem – recitava una nota – «ringrazia l’impegno ed il senso di responsabilità, mostrato in più circostanze» dai tra candidati che hanno raccolto il maggior numero di sottoscrizioni (c’erano anche Marco Oliverio e Ippolito Morrone, ndr) «nel voler procedere in maniera unitaria verso le prossime elezioni amministrative». Dopo la nota apparsa ieri sui social bisognerà ridefinire la parola «unitaria». Il documento spacca ufficialmente il centrosinistra, disegnando uno scenario nuovo: altro che fronte compatto a sostegno di Martire, dal Pd arrivano due candidature.
IL CENTROSINISTRA ALTERNATIVO La seconda nasce nell’alveo del movimento Voci in Cammino. E fa riferimento a quattro sindaci uscenti (tre dei quali iscritti al Pd): Andrea Parise (già sindaco di Serra Pedace), Ippolito Morrone (già sindaco di Trenta), Salvatore Iazzolino (già sindaco di Casole Bruzio) e Marco Oliverio (già sindaco di Pedace), che «hanno espresso la volontà congiunta di condividere il percorso amministrativo e di elaborare un programma di governo che si mostri capace di affrontare, con massima competenza, ogni sfida che potrebbe manifestarsi nel corso dei primi cinque anni di gestione». Il candidato sindaco di questo schieramento sarà l’ex primo cittadino di Casole Bruzio Salvatore Iazzolino. «La natura di tale sintonia – si legge ancora nel documento – è istituzionale, in quanto si ritiene di assoluta importanza e dirimenza la compartecipazione delle migliori energie ed esperienze per affrontare una fase nuova ed ancora ignota. Non esiste, pertanto, alcuna operazione politica soggiacente, né mirabolanti manovre elettoralistiche finalizzate alla cura di interessi personali. Ciò che caratterizza questo progetto è la presa in carico della novità rappresentata da Casali del Manco e la consapevolezza che, solo con responsabilità e condivisione e senza chiusure ermetiche nei recinti dei vari schieramenti, si possa offrire ai cittadini una vera opportunità di miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini».
SFIDA DEM VERSO LE REGIONALI Fuori dalla rigidità della nota c’è spazio per interpretazioni politiche più ampie. Le amministrative di Casali del Manco “rischiano” di diventare un laboratorio in vista delle regionali di fine 2019. Da una parte c’è il centrosinistra classico. Quello che pezzi del Pd considerano troppo ingessato all’interno del fortino dem. Dall’altra una coalizione che nasce, almeno come ispirazione, nel recinto del Partito democratico ma cerca nuova linfa nel civismo. Si ripropone – questa volta in una competizione in cui saranno chiamati a votare tutti i cittadini e non soltanto gli iscritti – la stessa contrapposizione che agita il parlamentino regionale del Pd. In questo caso le scelte dell’asse Guglielmelli-Oliverio hanno trovato una risposta in scelte che sarebbero legate a una sintonia tra i consiglieri regionali Giuseppe Giudiceandrea e Carlo Guccione. Lo scontro è locale ma si proietta sul rinnovo dell’assemblea di Palazzo Campanella. Per il Pd – su questo non c’erano dubbi – saranno mesi difficili sul fronte interno. (ppp)

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