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«A Casali del Manco Giudiceandrea ha scelto l'inciucio»

Il comitato elettorale che sostiene la candidatura di Nuccio Martire risponde al consigliere regionale: «È stato costretto da Iazzolino a fare abiura»

Pubblicato il: 08/05/2018 – 12:06
«A Casali del Manco Giudiceandrea ha scelto l'inciucio»

CASALI DEL MANCO Continuano le polemiche in vista delle prime elezioni che riguarderanno il neonato Comune di Casali del Manco, frutto della fusione di cinque centri della Presila cosentina (Serra Pedace, Pedace, Casole Bruzio. Trenta e Spezzano Piccolo). Dopo la spaccatura venutasi a creare nel centrosinistra (ne abbiamo scritto qui) e dopo la presa di posizione “terza” del consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea (potete leggerla qui) a intervenire è il Comitato che sostiene la candidatura a sindaco di Nuccio Martire. Che si rivolge proprio a Giudiceandrea: «Nessuno la tira per la giacca. Nessuno ha negato le primarie, nessuno ha negato la competizione tra gli ex sindaci e la prova è che se Ippolito Morrone e Marco Oliverio avessero trovato la sintesi nella raccolta firme avrebbero avuto la percentuale per partecipare alle primarie o essere incaricati direttamente di fare il candidato a sindaco (Oliverio 100, Morrone 98, Martire 170)». «Almeno la matematica non è un opinione. La verità – si legge in una nota del Comitato elettorale di Nuccio Martire – è che si è giocato prima ad imporre candidature e poi a dividere il Partito (il Pd, ndr) con un accordo di potere inaccettabile. Non abbiamo organizzato noi le riunioni a Cribari, non abbiamo proposto noi agli ex sindaci di stare con Iazzolino, non abbiamo sottoscritto noi accordi con scambio di voto per le prossime regionali, non abbiamo detto noi a Iazzolino di superare l’inimicizia per vincere, non stiamo chiamando noi per trovare candidati con Iazzolino. Tutto questo lo ha fatto e lo sta facendo lei». «Ora Iazzolino – proseguono i sostenitori di Martire – capendo la reazione popolare le ha chiesto di abiurare pubblicamente e lei lo ha fatto senza alcuna coerenza e dignità politica. Questo ci dispiace perché da noi lei era il protagonista e invece ha scelto la strada dell’inciucio e di sostenere chi non ha alcuna stima di lei. Infine un consiglio: chi fa politica non è mai super partes, ma sceglie, partecipa e decide soprattutto se dirigente di un partito politico. Ma lei ha regole tutte sue – è la conclusione – che rispettiamo e non condividiamo. Scenda in campo onorevole, vada sui palchi a fare i comizi, componga la lista di Iazzolino e non si faccia intimidire e zittire da questi personaggi che si vergognano di lei».

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