CROTONE Tecnici e investigatori ancora al lavoro per chiarire le cause dell’esplosione che, a Crotone, ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre quattro, tra cui tre bambini (qui la notizia). Dal poco che filtra dalle indagini non si esclude alcuna ipotesi, anche se inizialmente si era parlato di una fuga di gas. Gaetano Longo, ispettore dei vigili del fuoco di Crotone, ha avvalorato la tesi di una diversa causa ai microfoni del Giornale radio di Radio 1: «Da una prima valutazione potrebbe anche non essere stata una fuga di gas. Non sappiamo se si sia trattato di un’esplosione dolosa non sappiamo ancora; se non riusciamo a riconoscere la natura dell’evento non possiamo esprimerci».
L’esplosione che ha sventrato un appartamento nel quartiere Lampanaro di Crotone ha provocato la morta di Rita Murgeri, 55 anni e del compagno Saverio Romano, 43 anni. Nell’esplosione è rimasta gravemente ustionata la nipote della vittima, una bambina di 4 anni che è stata soccorso e portata nell’ospedale di Bari. Le altre due sorelline, di 7 e 10 anni, sono state portate nell’ospedale di Crotone e le loro condizioni non sono gravi. Non è grave neanche la madre delle bambine, mentre il padre è rimasto illeso.
I rilievi all’interno dell’abitazione sono in corso da questa notte. Alcuni particolari, come il fatto che la caldaia non abbia subìto danni, lascerebbero pensare a una causa diversa dalla fuga di gas per la tragica esplosione.
TECNICI A CACCIA DI ESPLOSIVO Un sopralluogo è, infatti, in corso nell’appartamento. Partecipano i tecnici del Gabinetto regionale e provinciale della Polizia scientifica, gli artificieri della polizia, gli investigatori della squadra mobile ed i vigili del fuoco. L’obiettivo dei controlli è verificare se vi siano tracce di esplosivo nell’appartamento dovute all’eventuale presenza di ordigni usati per la pesca. Un’ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori dopo alcune testimonianze raccolte nella zona e all’esito dei primissimi accertamenti compiuti dai vigili del fuoco che tendono ad esclude che all’origine della deflagrazione vi possano essere la caldaia o la bombola del gas che alimentava l’appartamento. Caldaia e bombola, infatti, erano sul terrazzo dell’appartamento e sono state trovate intatte. L’ipotesi prevalente tra gli investigatori è che comunque si tratti di un incidente.
USTIONI ALLA TESTA PER LA BAMBINA DI 4 ANNI Intanto è ricoverata nell’ospedale di Bari in condizioni molto gravi con ustioni da scoppio di secondo grado alla testa la bambina di 4 anni rimasta ferita nella serata di ieri nell’esplosione dell’appartamento a Crotone nella quale hanno perso la vita la nonna Rita Murgeri, di 55 anni, ed il compagno Saverio Romano, di 43, ed è rimasta ferita la madre, Naike Vinotti, di 28. Anche la donna è stata trasportata in un ospedale pugliese, a Brindisi, dove è ricoverata in prognosi riservata con ustioni di terzo, quarto grado sul 45% del corpo. La donna, comunque, non sarebbe in pericolo di vita. Illesi, invece, il padre, Fabio Buonferrato, e le due sorelline di 7 e 10 anni, che dopo essere state visitate in ospedale sono andate a casa del nonno. La famiglia Buonferrato nell’esplosione ha perso praticamente tutto. Stamani il parroco della chiesa di San Paolo ha portato alcuni indumenti per le piccole.
IL PROCURATORE: NON ESCLUDIAMO NIENTE «Dobbiamo attendere le risposte scientifiche», ha detto il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia al termine del sopralluogo svolto insieme al pm Alessandro Riello nell’appartamento della palazzina. «Le indagini – ha aggiunto – sono in corso. C’è la polizia scientifica che sta facendo i rilievi insieme ai vigili del
fuoco e stiamo verificando le modalità dell’esplosione». Il procuratore non ha confermato la presenza di esplosivi nell’abitazione, ma non ha escluso alcuna ipotesi: «È stata – ha detto – un’esplosione di straordinaria potenza che ha devastato la casa anche dal lato opposto. Non possiamo al momento fareì alcuna ipotesi né escludere alcunché. Attendiamo le analisi della Polizia scientifica e dei vigili del fuoco e stiamo valutando anche le lesioni che presentano le vittime».
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