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Cnr di Piano Lago, dipendenti "agitati" per lo spostamento

Protesta all’Istituto di scienze neurologiche. La Cgil: «Gli spazi individuati dall’Unical per ospitare il centro sono inadeguati. E non consentono di trasportare la risonanza magnetica». E Oliveri…

Pubblicato il: 08/05/2018 – 20:34
Cnr di Piano Lago, dipendenti "agitati" per lo spostamento

COSENZA Hanno proclamato lo stato di agitazione i 17 dipendenti dell’Istituto di Scienze Neurologiche (Isn) di Piano Lago, nel comune di Mangone, nel Cosentino, dopo la decisione da parte del Cnr di rimettere il contratto di locazione della sede attuale. Entro il 30 giugno, secondo il contratto, il Cnr deve lasciare lo stabile, e nei prossimi giorni dovrebbe iniziare il trasloco all’Unical, in una parte dei locali del polifunzionale, che un tempo ospitava la facoltà di farmacia. «Gli spazi dell’università – ha spiegato Mimmo Denaro, segretario regionale Flc Cgil – non sono idonei per le attività di ricerca che svolgono i lavoratori, perché sottodimensionati rispetto alle necessità di ricerca. Inoltre, non c’è lo spazio per installare alcuni macchinari fondamentali, come la risonanza magnetica, necessaria nella diagnostica delle malattie del sistema nervoso. Oggi i lavoratori hanno espresso le loro perplessità e dalla discussione sono emerse due alternative: ridurre gli spazi attualmente utilizzati all’interno della struttura, con un notevole ridimensionamento del canone di locazione o, con l’impegno della Regione Calabria, trovare spazi alternativi, consoni, però, all’attività di ricerca e senza smantellare l’equipe. Tra l’altro, anche il trasferimento dei macchinari ha dei costi esosi». Al presidio organizzato oggi, all’interno del Cnr, erano presenti, oltre ai sindacati e ai lavoratori, anche alcuni sindaci dei comuni del Savuto, i quali sperano che l’attività dell’Istituto rimanga nella sede attuale. «Ci adopereremo, nei prossimi giorni – ha precisato Umberto Calabrone segretario generale Cgil Cosenza – per avviare un tavolo di concertazione con i titolari dello stabile, la Regione Calabria, i sindaci del Savuto e i lavoratori, in modo da cercare una soluzione che possa andar bene per tutti, principalmente per i lavoratori e per salvaguardare questa importante attività scientifica».

OLIVERIO SCRIVE AL PRESIDENTE NAZIONALE DEL CNR Intanto, il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha scritto una lettera a Massimo Inguscio, presidente nazionale del Cnr, per ribadire il «forte interesse della Regione Calabria, che io rappresento, a sviluppare congiuntamente un percorso di programmazione che rafforzi la presenza del Cnr in Calabria, mantenendo le attività già in corso ed ulteriormente implementarle di concerto con gli organismi direttivi del Cnr nazionali». Oliverio oggi ha posto direttamente al presidente del Cnr a Roma la necessità di un incontro ed ha colto l’occasione «per ringraziare Inguscio, a nome dei cittadini calabresi, per il lavoro svolto a favore dello sviluppo della Ricerca nella nostra Regione. Ciò rappresenta un punto di partenza per lo sviluppo di opportunità ed occasioni di collaborazione che, sono certo, saranno foriere di importanti ricadute per il nostro territorio». «Come le è noto, infatti, questa amministrazione – scrive Oliverio nella lettera a Inguscio – ha investito quasi il doppio delle risorse in Ricerca e Innovazione nel corso degli ultimi anni, ritenendo questo settore trainante per la nostra regione. In linea con questa premessa, sarei a richiedere l’attivazione di un tavolo tra Regione, Cnr, Università e realtà territoriali ai fini di fornire, per quanto di competenza, supporto alla realizzazione di un protocollo d’intesa tra le parti che veda una collocazione definitiva delle Unità di Ricerca presso gli spazi messi a disposizione dall’Università e, dall’altro, la ricerca di una soluzione adeguata ai servizi di Diagnostica per Immagini che servono un territorio vasto e spesso carente di diagnostica avanzata e che, con il contributo della Regione, potrebbe viceversa trovare impulso ed ulteriore sviluppo per la Ricerca nel settore delle Neuroscienze». «In tale direzione, ed in attesa di riscontro alla presente, sarebbe utile programmare – conclude Oliverio – un incontro preliminare ai fini della definizione rapida di un cronoprogramma che porti al protocollo d’intesa e che rafforzi le ragioni di una collaborazione che riteniamo essenziale per lo sviluppo della nostra Regione».

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