PAOLA «È con apprensione, rammarico e sgomento che dobbiamo registrare l’ennesima grave, ingiustificata e ingiustificabile aggressione di cui sono rimasti vittime, presso il Pronto soccorso dell’Ospedale di Paola, i colleghi e gli altri operatori impegnati nel servizio, con contestuale e grave danneggiamento delle attrezzature». L’allarme arriva dal presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cosenza, Eugenio Corcioni (nella foto). L’aggressione sarebbe avvenuta in occasione della morte di un bimbo a causa di un rigurgito nei giorni scorsi.
Pur «esprimendo la solidarietà umana alla famiglia del piccolo deceduto», il presidente e l’intero Consiglio dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Cosenza «stigmatizzano, però, gli atti di violenza perpetrati nei confronti degli operatori sanitari in servizio, cui va la piena solidarietà di tutti i medici e gli odontoiatri».
«Tutto ciò non è più tollerabile – scrive ancora Corcioni – e quest’Ordine invita, ancora una volta, con forza, tutte le istituzioni interessate (Regione, Asp, Prefetto e Forze dell’Ordine) a voler porre, in essere, ciascuna per quanto di sua competenza, iniziative concrete perché anche ai medici e a tutti gli altri operatori sanitari sia assicurata la necessaria e dovuta sicurezza sul luogo di lavoro e siano ristabilite le condizioni minime per una civile convivenza che consenta agli operatori di prestare con il dovuto rispetto e con serenità la propria attività professionale. Il tutto a partire, dalla attivazione presso ogni postazione di Pronto soccorso di un necessario, sufficiente ed efficace servizio di vigilanza».
L’Ordine annuncia che si costituirà parte civile nel processo a carico dell’aggressore.
«Ci si attende – conclude la nota – che anche tutte le altre istituzioni coinvolte e responsabili facciano lo stesso, oltre ad adottare i già più volte sollecitati provvedimenti di natura amministrativa ed organizzativa necessari a ridare decoro e sicurezza agli ambienti di lavoro e dignità e prestigio agli operatori medici che, con il loro impegno e la loro abnegazione, quotidianamente continuano, malgrado tutto, ad assicurare il funzionamento dei servizi sanitari».
x
x