Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel), ha deliberato lo scioglimento di quattro consigli comunali, due dei quali in Calabria. Nello specifico sono stati sciolti i consigli comunali di San Gregorio d’Ippona e Briatico, entrambi nel Vibonese. Sindaco di Briatico era l’attuale presidente della Provincia della Vibo, Andrea Niglia, che quindi decade dalla carica lasciando la reggenza dell’ente in mano al vicepresidente Alfredo Lo Bianco. L’incarico di Niglia da presidente della Provincia di Vibo sarebbe “scaduto” a settembre. Gli altri due consigli comunali sciolti oggi sono quelli di Trecastagni (Catania) e Surbo (Lecce).
San Gregorio d’Ippona, storicamente feudo del clan Fiarè-Razionale-Gasparro tradizionale alleato della cosca Mancuso di Limbadi, si ritrova così con il secondo scioglimento per infiltrazioni mafiose dopo quello avvenuto nel 2007, quando a capo dell’amministrazione comunale vi era il sindaco Pasquale Farfaglia, candidato alla carica di primo cittadino ed uscito sconfitto nelle elezioni del 25 maggio 2014 nonché dimissionario dallo stesso consesso dal giugno successivo. Alla guida
dell’ente locale, per due consiliature (2009 e 2014), è Michele Pannia, esperto di informatica che il 27 maggio di tre anni fa si vide notificare dalla Direzione investigativa antimafia di Catanzaro un provvedimento di sequestro di un immobile nell’ambito di un’inchiesta su presunte attività illecite del boss Saverio Razionale.
Per quanto concerne Briatico, il Comune ha già vissuto il periodo di commissariamento per infiltrazioni mafiose nel 2012, quando a guidare l’esecutivo era Francesco Prestia, e prima ancora nel 2003 quando era in carica il sindaco Costantino Massara, esponente di “Fare con Tosi” ed attuale assessore nominato da Niglia nel 2014, a sua volta già a capo dell’amministrazione tra il 2005 e il 2010.
x
x