CROTONE Il Mibact invia un ispettore. Si accorciano i tempi per la riapertura del castello di Crotone, chiuso lo scorso 5 aprile con un’ordinanza del sindaco della città pitagorica, Ugo Pugliese, per la presenza all’interno della struttura di radioattività al di sopra della norma. Nella tarda mattinata di oggi l’area interessata alla presenza di inquinamento, circa 4mila metri quadrati, è stata visionata dall’ispettore Stefano Gizzi, inviato a Crotone dal Mibact in seguito alle sollecitazioni sollevate dal prefetto di Crotone, Cosima Di Stani, dal sindaco Pugliese e dalla senatrice pentastellata Margherita Corrado. All’ispezione hanno preso parte anche il soprintendente ai Beni culturali Mario Pagano, il vicesindaco di Crotone, Antonella Cosentino, e funzionari del settore Ambiente del Comune. Secondo quanto è stato possibile apprendere Gizzi ha detto che «è intenzione del ministero ai Beni culturali procedere celermente con un intervento di bonifica per riaprire al pubblico il monumento». Nei prossimi giorni, quindi, dovrebbe essere quantificata la presenza di inquinanti e subito dopo si dovrebbe intervenire per trasferirli in discarica. Era stata la senatrice Corrado, con una lettera inviata a Pugliese lo scorso 3 aprile, a chiedere la verifica della natura delle strane pietre colorate presenti all’interno del castello. Dal canto suo il sindaco aveva investito l’Arpacal chiedendo l’analisi immediata. La relazione dell’Arpacal non lasciava dubbi: nel castello c’era Tenorm (materiale radioattivo) al di sopra della norma per cui veniva immediatamente interdetto l’accesso al pubblico.
Gaetano Megna
redazione@corrierecal.it
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