VIBO VALENTIA «Spero che il sopralluogo sulle strade provinciali della zona costiera vibonese, ridotte ormai a pericolose mulattiere, possa portare il governo regionale ad una piena consapevolezza della gravità della situazione della viabilità». È quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che aggiunge: «Nei giorni scorsi ho avuto un incontro con l’assessore regionale Roberto Musmanno e il responsabile del Coordinamento territoriale Calabria di Anas, Giuseppe Ferrara, insieme ai dirigenti di Regione ed Anas per fare il punto sullo stato della viabilità, accogliendo anche le preoccupazioni e le istanze dei comitati di cittadini con cui sono in costante contatto. Devo riconoscere all’assessore Musmanno di aver dimostrato grande disponibilità al dialogo per individuare le migliori soluzioni percorribili per avviare interventi ormai non più procrastinabili, partendo innanzitutto da una ricognizione delle risorse disponibili e di quelle già spese, dei lavori fermati e dei lotti funzionali che è possibile far ripartire con maggiore urgenza. È evidente che occorre definire un piano generale di intervento sull’intera provincia, individuando ogni tipo di risorsa recuperabile – dagli Apq finanziati con fondi Cipe ai Pisl Mobilità – e favorendo il trasferimento ad Anas dei tratti stradali più importanti, come la “strada del mare” che è l’emblema dell’abbandono di questo territorio. Ringrazio l’assessore Musmanno per avermi poi tenuta aggiornata sul contenuto dell’incontro gli amministratori locali, informandomi sul prossimo sopralluogo e confermando che terremo una prossima riunione con i vertici Anas prima della fine del mese. Al tavolo con Regione e Anas abbiamo discusso anche della situazione della Trasversale delle Serre, ancora priva di finanziamenti per la realizzazione dell’ultimo tratto sul versante ionico, e della necessità di coinvolgere i sindaci nei progetti di ammodernamento della Statale 106 nel Basso Jonio catanzarese. Al tavolo ho chiesto anche la possibilità di valutare l’inserimento di un apposito capitolo del bilancio regionale per destinare risorse alle Province per interventi di manutenzione ordinaria delle strade. Da parte mia c’è la massima disponibilità al confronto e alla collaborazione istituzionale, nella convinzione che sul problema della viabilità nel Vibonese è necessaria una assunzione di responsabilità a livello nazionale, perché quella provincia non può più essere considerata come esterna ai confini del nostro Paese. Chi viaggia in Italia deve poter percorrere strade efficienti e sicure a Como e a Varese come a Tropea e a Parghelia. La “costa degli Dei”, con i suoi scenari mozzafiato, le sue ricchezze culturali e le sue tradizioni, è un tesoro dell’intero Paese, ma rischia di restare tagliato fuori dagli itinerari turistici e dalle opportunità di sviluppo economico a causa della difficoltà nei collegamenti. Senza contare che la disastrata viabilità interna rende ardue le più banali incombenze agli stessi cittadini vibonesi. Ci sono strade che non ricevono interventi di manutenzione da oltre 10 anni, in molte arterie non esiste segnaletica orizzontale e quella verticale è illeggibile. Le strade sono rese pericolose anche a causa del deterioramento del manto stradale e della presenza di buche. C’è una relazione dei tecnici della viabilità dell’Amministrazione provinciale che evidenzia numeri spaventosi: ci sono 11 strade chiuse al transito, la gran parte dal 2009-2010; 25 strade sono in stato di completo abbandono; una ventina di strade rappresentano gravi criticità ai fini della sicurezza stradale, comprese le ex statali 19 (Angitola) e 522 (nel tratto Pizzo-Vibo Marina). Un elenco non esaustivo perché, spiegano i tecnici, “nessuna strada della Provincia di Vibo Valentia può definirsi sicura”. Una situazione che oltre a mettere a rischio l’incolumità degli utenti della strada, espone gli amministratori a gravissime responsabilità penali dopo l’introduzione del reato di omicidio stradale. Sono strade che dovrebbero essere chiuse, ma ciò è impossibile perché significherebbe isolare interi paesi e comunità. Posto che su questo problema c’è una piena condivisione politica, sono convinta che si troverà il modo di intervenire sull’elenco delle strade provinciali che il Ministero dovrà riportare nelle competenze di Anas, che dispone di risorse economiche e capacità progettuali per assicurarne l’ammodernamento».
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