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Parte il cantiere da 1,3 miliardi per la nuova 106

Oliverio assieme all’ad di Anas Armani: «Non facciamo annunci. Lavoro complesso per sbloccare una gara partita nel 2011». Tra le opere compensative 14 milioni per il sito archeologico di Sibari

Pubblicato il: 09/05/2018 – 15:15
Parte il cantiere da 1,3 miliardi per la nuova 106

SIBARI L’avvio delle attività del Terzo Macrolotto Sibari-Roseto Capo Spulico della 106 ionica, opera strategica che permetterà un collegamento veloce e sicuro con il Corridoio Adriatico, è stato al centro di una iniziativa, con una massiccia partecipazione e la protesta di un gruppo di cittadini (qui la notizia), che si è tenuta stamane nella sala convegni del Museo archeologico di Sibari.
A partecipare, il presidente della Regione Mario Oliverio, l’amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani (i due sono insieme nella foto) e il presidente di Sirjo scpa, contraente generale che realizzerà i lavori, Pietro Mario Gianvecchio. A coordinare l’incontro il responsabile delle relazioni esterne di Anas Mario Avagliano.
«Il progetto – è stato spiegato – conta un investimento complessivo di circa 1 miliardo e 330 milioni di euro, prevedendo la realizzazione di due lotti: il primo, da Sibari allo svincolo di Trebisacce; il secondo da Trebisacce a Roseto Capo Spulico».
«NON È UN ANNUNCIO» «È una giornata particolarmente importante. Non facciamo annunci, parte il cantiere di una grande d’opera – ha detto il presidente Oliverio -. È stato un lavoro complesso aver portato a termine le procedure per l’inizio di questa infrastruttura, progettata sin dal 2007, la cui gara d’appalto è stata fatta nel 2011, che si era incagliata nella burocrazia e nelle procedure. Abbiamo lavorato perché si portasse a buon fine un investimento significativo per la nostra regione che consente non solo di ammodernare l’infrastruttura di area della nostra regione, ma di collegare la Calabria con il corridoio Adriatico e di realizzare l’ammodernamento di un pezzo fondamentale della 106 ionica. Ci siamo impegnati – ha proseguito – perché si realizzasse una soluzione, la più equilibrata possibile, che tenesse insieme gli aspetti ambientali, che sono fondamentali, poiché ci troviamo in una zona, impervia ma bellissima, di alto pregio, con la sostenibilità ed i costi. È stato un lavoro abbastanza complesso; ringrazio il ministro Delrio che ha dato un grande contributo; ringrazio Anas e il Consiglio superiore dei Lavori pubblici che abbiamo tallonato e incalzato. Un grazie va anche ai sindaci per il ruolo attivo e fondamentale svolto. Problemi di miglioramento del progetto saranno ulteriormente recepiti – ha sottolineato Oliverio -. L’opera ha un contraente generale di grande esperienza; l’infrastruttura, tassello fondamentale del corridoio ionico sul quale prestiamo grande attenzione, dovrà avere ricadute sul territorio, per il sistema delle imprese per l’occupazione».
IL PROTOCOLLO DI LEGALITÀ «Partono i lavori preliminari della verifica di ordigni bellici, dell’eventuale sminamento e degli espropri sono già in atto e quindi diciamo di aver portato quest’opera a buon fine. Tutto – ha rimarcato con forza il presidente Oliverio – dovrà essere fatto rispettando il principio della legalità. Riteniamo sia necessario alzare l’asticella dell’attenzione, della trasparenza. Non è un caso che noi abbiamo proposto un protocollo di legalità, con la Prefettura, la Regione, l’Anas ed il contraente generale, perché noi abbiamo bisogno che le opere vadano avanti con la massima trasparenza possibile e che ci siano ricadute dal punto di vista occupazionale, che ci saranno e saranno importanti, e anche per il sistema delle imprese. Imprese pulite, che in Calabria ci sono, di qualità e competenti».
«Tra le opere compensative – ha messo in evidenza infine Oliverio – abbiamo posto un importante intervento per il sito archeologico di Sibari: 14 milioni di euro, che dovranno essere utilizzati rapidamente ai fini della valorizzazione di una eccellenza».
«STOP CANTIERI DAL PRIMO LUGLIO» Oliverio ha poi spiegato che «dal prossimo primo luglio non tollereremo un solo cantiere aperto sull’autostrada A2 Autostrada del Mediterraneo. Vogliamo che l’intera autostrada, come è successo l’anno scorso, sia sgombra da cantieri e che non vi siano interruzioni soprattutto nel tratto da Cosenza ad Altilia. L’anno scorso l’aumento dei turisti in Calabria – ha aggiunto – è dipeso anche dal fatto che l’autostrada era completamente percorribile. Sono sicuro che anche quest’anno, dal primo luglio, sarà così».
ARMANI: «ITINERARIO FONDAMENTALE PER IL PAESE» «Siamo a testimoniare il fatto che dopo un lavoro portato avanti i cantieri possono partire – ha detto Armani che ha ancora diffusamente parlato degli investimenti che attualmente impegnano Anas -. Si tratta di un itinerario fondamentale per il Sud e per il Paese, che complessivamente completa 150 km di strada a quattro corsie che è stata già realizzata. Questo mette in connessione la ionica con il porto di Taranto e con l’autostrada del Mediterraneo. È una viabilità strategica complessivamente per la Calabria e per il sud, e finalmente questi 38 km vengono a completare tutta la direttrice. C’è in corso la Firmo-Sibari- ha aggiunto l’ad di Anas- che è il cantiere che adesso stiamo realizzando, che completa la connessione». 
«Il territorio calabrese in generale è molto complesso sia dal punto di vista orografico, per le pendenze, le gallerie ed i viadotti che devono essere costruiti, che da quello geologico. Il progetto- ha affermato ancora Armani- è quello che è uscito fuori dalle conferenze ai servizi e che risponde a tutte le limitazione e i vincoli ambientali che sono stati richiesti e su cui è stata data risposta. Grande è stato l’investimento per rendere compatibile il progetto ai vincoli ambientali. È un investimento ambientale enorme che risponde alla tutela del territorio e delle bellezze della Calabria e dell’Italia in generale».
Dal presidente della Sirjo scpa, è venuta l’illustrazione del cronoprogramma, gli impatti territoriali con le ricadute economiche ed occupazionali. Gianvecchio ha spiegato che la durata dei lavori sarà di sei anni e mezzo. Quattro, i cantieri operativi. Grande, l’impiego di manodopera locale.
L’ASSOCIAZIONE “BASTA VITTIME SULLA 106” INCONTRA ARMANI Il presidente dell’associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale Fabio Pugliese, oggi a Sibari, ha avuto modo di incontrare personalmente l’amministratore delegato di Anas – Gruppo FS Italiane Gianni Vittorio Armani a cui ha consegnato un documento. Nel documento, si legge in una nota dell’associazione, Pugliese chiede ad Armani due impegni: «il primo è quello di mettere in sicurezza urgentemente tutti quei tratti di ss106 che presentano una carreggiata larga circa, senza alcuna misure di protezione laterale (guardrail), prive di banchina laterale ed è oggettivamente indegna essere considerata la strada di un Paese che si dice Civile, rimasta più o meno la stessa di quella che avevamo negli anni ’50. Una strada che presenta caratteristiche di grande pericolosità e che rimane l’unica via di collegamento presente sulla costa jonica calabrese».
«Il secondo impegno, invece, è quello – prosegue la nota – di ammodernare la S.S.106 anche a Sud di Sibari poiché l’attuale S.S.106 non può continuare a rappresentare, anche dopo un buon urgente intervento di messa in sicurezza, l’unica arteria viaria per la costa jonica calabrese. Per questo è fondamentale dar vita ad un complessivo piano di investimenti per l’ammodernamento della ss 106 in Calabria attraverso la realizzazione di un Nuovo Tracciato».
Pugliese chiede ad Armani di «ricordare le condizioni in cui versa la ss 106 quando occorrerà predisporre i prossimi contratti di programma ed i piani pluriennali di investimento di Anas Spa». «Riesca finalmente ad invertire questa anomala tendenza a non investire in infrastrutture al Sud e, soprattutto, in Calabria. Sia l’interprete di una nuova visione più giusta, più umana e lungimirante e diventi l’artefice di un vero cambiamento per questo Paese partendo dalla Calabria e dalla necessità di realizzare infrastrutture che mancano e che sono ormai l’unica speranza per questa terra», scrive Pugliese.

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