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Reggio rischia di perdere i 100 milioni per la metro leggera

La giunta ha stanziato i fondi Pac nel novembre 2016. Ma da allora il Comune non ha prodotto alcuna programmazione né avviato i cantieri. E non è da escludere un disimpegno dell’investimento. L’ope…

Pubblicato il: 09/05/2018 – 17:30
Reggio rischia di perdere i 100 milioni per la metro leggera

REGGIO CALABRIA «I 100 milioni sono lì, disponibili, il guaio è che manca tutto il resto». I fondi in questione sono quelli relativi al finanziamento della metropolitana leggera di Reggio Calabria. Un investimento cospicuo per la costruzione di un’opera che, una volta ultimata, dovrebbe garantire il collegamento delle zone strategiche della città con trenini veloci. Buono il piano, rivedibile la tempestività. Perché fonti accreditate della Regione assicurano che il Comune dello Stretto finora non ha prodotto alcun atto programmatico in grado di sbloccare i fondi per la metro di superficie.
I 100 milioni provengono da risorse Pac (Piano d’azione e coesione) che, a differenza di altri finanziamenti europei, non hanno particolari scadenze, ma sono comunque soggette a discrezionalità politica. Vuol dire che, senza l’avvio dei lavori e con il possibile mutare delle priorità amministrative regionali, o anche con l’arrivo alla Cittadella di un nuovo esecutivo, quei soldi potrebbero essere tagliati ed essere destinati ad altri interventi, magari in altre città della Calabria.
È un rischio più che concreto, anche in considerazione delle difficoltà – testimoniate dai dati delle ultime politiche – del centrosinistra calabrese, che nel 2019 potrebbe non essere più la coalizione di maggioranza. Un grattacapo non di poco conto per il sindaco Giuseppe Falcomatà, la cui amministrazione, a tutt’oggi, non sarebbe riuscita a presentare alcun piano utile all’inizio dei lavori.

I FONDI La metro reggina, prevista dal Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), già approvato in consiglio comunale, dovrebbe seguire un tracciato a ferro di cavallo in grado di collegare tra loro le zone nevralgiche della città: stazione Lido-Università-ospedale-Tribunale-piazza Garibaldi.La giunta Oliverio ha stanziato i 100 milioni nel novembre 2016, ma da allora il tanto atteso studio di fattibilità promesso dal Comune non è arrivato. Alla Cittadella sarebbe bastato anche un semplice cronoprogramma, con uno schema di progetto che descrivesse le caratteristiche dell’opera, il tipo di tracciato e le fermate della metro. «Ma da Palazzo San Giorgio non è arrivato nemmeno quello», sottolineano fonti del dipartimento Infrastrutture.
Al momento, quindi, il sogno di dotare Reggio di un sistema di mobilità simile al Poma di Laon in Francia (chiuso nel 2006), o al Minimetrò di Perugia (foto a sinistra), città in cui sono funzionanti metro leggere sopraelevate e non invasive a livello ambientale, sembra soltanto un’utopia.
OTTIMISMO FINITO In Regione, fino a poco tempo fa, regnava comunque l’ottimismo, come dimostra il protocollo d’intesa sul progetto Sistema di mobilità sostenibile (Sms), firmato il 6 novembre scorso dal governatore Oliverio e dal sindaco Falcomatà (insieme nella foto accanto). Quell’accordo, però, non pare aver accelerato l’iter per la programmazione dell’opera; e, a 6 mesi da quella sottoscrizione, la Cittadella aspetta ancora che Palazzo San Giorgio esprima con atti concreti il suo interesse verso un’opera ritenuta da più parti di importanza fondamentale per lo sviluppo della città, per la sua mobilità e per la sicura ricaduta occupazionale.
«Falcomatà deve dirci cosa vuole fare della metro», puntualizzano, con una certa dose di ansia, i burocrati di Germaneto. E c’è anche chi prevede il peggio: «Tra un anno la nuova giunta regionale potrebbe avere piani diversi, e destinare quei soldi ad altre città». Il progetto iniziale di Oliverio, che voleva sanare «la ferita inferta alla città di Reggio Calabria, unico grande aggregato urbano privo della metropolitana», rischia di rimanere solo un annuncio. Ma stavolta non per colpa sua.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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