Ultimo aggiornamento alle 21:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Un «cantiere della speranza» nel nome di Aldo Moro

A Cosenza un’iniziativa con il vescovo di Cassano, Francesco Savino, ricorda il pensiero dello statista. E lo proietta nel presente: «Non lasciamo la politica agli incantatori di serpenti»

Pubblicato il: 11/05/2018 – 18:28
Un «cantiere della speranza» nel nome di Aldo Moro

COSENZA A mantenere inalterato il solido rapporto tra Aldo Moro e Cosenza non c’è solo l’idea democristiana ma anche le origini cosentine della madre dello storico esponente dc. 
Di fianco a Franco Petramala, all’epoca del rapimento segretario della Dc cosentina, è seduto il vescovo della diocesi di Cassano Francesco Savino. Alle loro spalle un ologramma di Moro fissa la platea del museo multimediale di Piazza Bilotti. E proprio dalle parole di monsignor Savino si innesca nuovamente la scintilla dell’animo democristiano. 
Guardando la composta platea, il presule riesce a strappare un applauso fragoroso: «Riparta da qui un’idea di politica pregna di valori. Si costituisca qui un vero cantiere della speranza – dice il monsignore – perché se la speranza cammina con noi si genera politica, se cammina da sola genera solo frustrazione». L’intervento del vescovo arriva alle orecchie di quelli che in sala si definiscono demoscristiani quasi come un manifesto politico scevro di qualsiasi retorica. «Per me – dice – i veri valori di un politico a qualsiasi livello devono essere sei. E sono questi: competenza, umiltà, onestá, coraggi, prudenza dello spirito e tenerezza». 
Non una semplice commemorazione di Moro, dunque, e la richiesta di Petramala è stata più che ascoltata soprattutto quando monsignor Savino prende la politica di Moro e la cala nell’attualità: «Dobbiamo necessariamente riportare al centro del dibattito politico quelli che sono i temi dei beni comuni altrimenti lasceremo l’esercizio della politica agli incantatori di serpenti». Poi conclude ritornando alla Calabria: «Non possiamo fare più sconti di legalità, solo in questo modo riusciremo a colmare la sete di giustizia che abbiamo. È finito il tempo di piangerci addosso». Petramala lo aveva chiesto :«Non un evento commemorativo» ed è stato più che accontentato con degli interventi che dalla politica alla società civile hanno dato sfogo alla voglia dei cattolici di tornare alla politica cercando di dare con vigore voce a quella «spiritualità» più volte invocata dal vescovo.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x