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Il "contributo" sui lavori della statale 534, due arresti nel Cosentino

In manette un 50enne e un 45enne. Sono accusati di tentata estorsione a un’impresa impegnata nell’ammodernamento della strada che collega lo svincolo di Firmo con la 106 a Sibari. Facciolla: «Per l…

Pubblicato il: 12/05/2018 – 8:56
Il "contributo" sui lavori della statale 534, due arresti nel Cosentino

COSENZA Non si sono fatti intimorire i proprietari della padovana “Intercantieri Vitadello” quando sul cantiere Luigi Di Gesù e Salvatore Vena sono andati a chiedere un “contributo”. I soldi ai due di Cassano allo Ionio, già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, non sono stati dati neanche dopo l’intimazione. «I vostri mezzi sono qui fuori». La frase non lascerebbe spazio ad altre interpretazioni se non quella di pagare per non veder ridotti a brandelli i mezzi da lavoro. Ma quest’ultima minaccia spinge gli amministratori dell’azienda a denunciare tutto alla Procura di Castrovillari. «Per la prima volta riceviamo la denuncia da parte di un imprenditore – dice il procuratore capo Eugenio Facciolla – e riusciamo nel termine di dieci giorni con un metodo di indagine dei più classici a constatare la condotta estorsiva e ad ottenere per i due responsabili la richiesta di custodia cautelare in carccere firmata dal gip».
OPERAZIONE CONGIUNTA Gli agenti di polizia e i carabinieri attraverso pedinamenti e indagini hanno accertato come ai danni della società di costruzione, attualmente impegnata nei lavori della strada statale 534 ma in futuro anche del mega lotto della 106, fossero stati fatti dei furti di materiale da cantiere preludio di un tentativo di estorsione che poi di è effettivamente realizzato. «La denuncia – aggiunge Facciolla- è la conferma che conviene rivolgersi alle forze dell’ordine non a diversi protettori». Annuisce il questore Giancarlo Conticchio anche lui soddisfatto degli esiti dell’operazione. «Polizia e carabinieri hanno dato serenità al tessuto imprenditoriale calabrese – dice il questore – ed è un segnale molto importante». Non è la prima volta che alla “Intercantieri Vittadello” arriva la richiesta di pagare. Negli anni scorsi a raccontare delle estorsioni ai danni della ditta fu il pentito cosentino Franco Pino che raccontò le richieste dei soldi delle cosche calabresi e della sibaritide nel periodo di costruzione della diga della Valle dell’Esaro.
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LANGUE LA PROCURA Ma non c’è solo la notizia degli arresti. Il procuratore capo Eugenio Facciolla ne approfitta per dare il benvenuto nella sua squadra a due nuovi giovani magistrati poi però specifica. «Il Consiglio superiore della magistratura mi ha dato ascolto e adesso posso contare su una buona squadra, però non basta, c’è un deficit di mezzi che oserei definire drammatico. Il ministero non tiene conto che il lavoro dei magistrati deve essere comunque supportato da attività di tipo amministrativo e qui il personale è davvero carente. Sono spesso costretto – conclude Facciolla – a chiedere agli uomini della polizia giudiziaria di accompagnare i magistrati in udienza».

Michele Presta
m.presta@corrierecal.it

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