Non si placano le polemiche scatenate dalla telecronaca della tappa calabrese del Giro d’Italia. Contro i commentatori Rai, che nel corso della trasmissione hanno evocato il caso delle “navi dei veleni” si sono scagliati diversi politici calabresi. Fra loro c’è anche il senatore Pd Ernesto Magorno che ha presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro dello Sviluppo Economico, al Ministro dello Sport e al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali. Per il parlamentare, la copertura mediatica delle tappe del Giro «diventa anche un importante strumento di promozione territoriale soprattutto per comprensori ad alta vocazione turistica come nel caso della costa tirrenica calabrese» ma «nel corso della diretta televisiva da parte di Rai Sport, i cronisti si sono resi responsabili della diffusione di informazioni che hanno arrecato discredito al territorio evocando il caso della nave dei “veleni”, caso archiviato come inesistente dallla Procura Nazionale Antimafia nel 2009». Al riguardo – si legge nel testo dell’interrogazione – «è stata immediata la reazione indignata di cittadini e istituzioni locali costrette ad assistere in diretta al dileggio del proprio territorio senza alcuna possibilità di replica anche in considerazione delle importanti battaglie portate avanti per appurare la verità e per salvaguardare questo territorio», tuttavia «il ritorno di queste notizie destitute di ogni fondamento di verità tra l’altro per mezzo del servizio pubblico è stato devastante e a nel poco servono le scuse della Rai». Per questo – si legge nell’interrogazione – « vogliamo che venga ricostruita in maniera puntuale tutta la vicenda della telecronaca della tappa e sapere quali sono state le fonti di informazione e perchè considerata la gravità della questione vi sia stato un approccio così superficiale». In più, continua il testo, «si chiede pertanto di conoscere se e quali iniziative intenda assumere per appurare quanto accaduto, e individuare le precise responsabilità, nel corso della diretta dell’evento sportivo, nonchè quali misure intenda assumere, sulla base del contratto di servizio in essere con Rai-Sport, per riparare nei confronti del territorio calabrese in oggetto a tutela della sua dignità a della sua economia in considerazione della gravissima disinformazione a cui si è stati costretti ad assistere in diretta e che è andata oltre i confini nazionali».
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