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Armani: «Per la statale Jonica investimenti per 2,2 miliardi»

L’ad di Anas è intervenuto alla tappa reggina del roadshow itinerante “Congiunzioni”. Presentati sette percorsi di storia del territorio sulla “Via della Magna Grecia”

Pubblicato il: 14/05/2018 – 16:58
Armani: «Per la statale Jonica investimenti per 2,2 miliardi»

REGGIO CALABRIA «La Ionica calabrese è sicuramente un’emergenza che ha bisogno di una risposta concreta e diretta. Non solo megalotti sparsi, così, solo per creare la prospettiva che prima o poi il problema sarà risolto. Non abbiamo 90 anni per risolvere il problema della strada Ionica. Dobbiamo agire nell’ambito di un programma credibile e completamente finanziato». Lo ha detto, intervenendo al roadshow itinerante “Congiunzioni” che ha fatto tappa a Reggio Calabria, l’amministratore delegato di Anas – Gruppo FS Italiane Gianni Vittorio Armani. «Si tratta – ha aggiunto – di 2 miliardi e 200 milioni di euro che completano l’itinerario esistente interregionale e
oltre 700 milioni di euro che danno una riposta all’esigenza di sicurezza complessiva di questo tracciato».
«Ma altri investimenti sono concentrati in Calabria» ha aggiunto l’ad di Anas intervenendo alla tavola rotonda su “La via della Magna Grecia” citando il piano di manutenzione e sviluppo dell’Autostrada del Mediterraneo «che una volta completata – ha spiegato – non può essere abbandonata, come è stato fatto nel passato. Gli interventi non possono essere frutto di lamentele o la risposta emergenziale ad esigenze di sviluppo locale. Essere presenti significa garantire che lo standard di una infrastruttura sia sempre adeguato».
Armani ha anche parlato della tangenziale di Reggio Calabria «che rappresenta il segno di come oggi fare le infrastrutture in Italia, anticipando le litigiosità di contenziosi e ricorsi che finora le avevano rese incerte nei tempi e nei costi. Si è deciso di non stare più in difesa. Anas ha deciso di
professionalizzare le proprie strutture operative, per difendere le proprie decisioni in Tribunale per cambiare il rapporto di forza, di relazione con le imprese che lavorano nella realizzazione di infrastrutture pubbliche, così da rende certi tempi e costi di esecuzione anche in quelle zone che nell’immaginario collettivo dove è più difficile lavorare».
Gianni Vittorio Armani, che ha ricevuto da Fabio Pugliese, presidente dell’Associazione “Basta vittime sulla SS106”, una targa in argento dedicata alla “Via della Magna Grecia” per l’ascolto sulle tematiche della sicurezza, ha anche ricordato i 700 milioni di euro impegnati «per dare una risposta immediata, almeno completa su questo tema. E sopra la sicurezza si può costruire lo sviluppo». Citando il terzo Megalotto della 106, dal confine con la Basilicata e Firmo-Sibari, Armani ha parlato di «investimento molto sensibile sul territorio» per le opere accessorie previste per la valorizzazione dell’area archeologia e del locale Museo.
LA VIA DELLA MAGNA GRECIA Con “La Via della Magna Grecia” l’Anas apre alla valorizzazione dei percorsi turistici e culturali lungo la statale 106 Ionica , con un progetto di ricerca e valorizzazione presentato nel corso di una tavola rotonda in occasione del “roadshow” promosso per i 90 anni dell’Azienda. Si tratta di sette percorsi che saranno richiamati dalla cartellonistica autostradale, invitando gli automobilisti a concedersi, magari, una deviazione dal proprio tragitto per scoprire la storia, l’arte, le spiagge e i sapori del territorio. Le Vie dell’indagine esplorativa sono: la Via dell’archeologia, che comprende i tesori custoditi nelle principali realtà museali e parchi archeologici dell’intero territorio attraversato, dal Museo degli Ori di Taranto al Museo Nazionale archeologico di Reggio Calabria, che custodiscono i reperti delle antiche colonie ed accolgono esemplari unici al mondo quali le sculture dei Bronzi di Riace; la Via dei Castelli, per ripercorrere la Puglia di Federico II di Svevia, la Basilicata e la Calabria attraverso le fortificazioni a presidio dei territori, incastonate su alture, a picco sul mare o nel cuore delle originarie acropoli; la Via del Mare, con le aree protette e le spiagge incontaminate dello Ionio, bandiera blu da diversi anni e per molti tratti; la Via dei fiori, per ammirare le specie botaniche della macchia mediterranea che si arricchisce di varietà quali le rose degli achei di Roseto Capospulico, i “meli a primavera” cantati da Ibico; La via di Bacco e Cerere, per comprendere le specialità gastronomiche derivate dagli antichi sissizi, le regole della dieta vegetariana derivata dalla tavola pitagorica; le suggestioni ed il fascino delle minoranze linguistiche che rendono l’odierna bovesia, uno dei siti di conservazione della lingua grecanica, unico al mondo; La Via della storia, sulle tracce dei grandi per ricordare alla postmodernità il valore di Nosside, Pitagora, Alcmeone, Zaleuco, Milone. Infine la Via delle minoranze linguistiche, con particolare riferimento ad alcune zone in Puglia e Calabria dove sono presenti importanti aree di conservazione della lingua grecanica con dei poli di eccellenza, Bovesìa, Vallata dell’Amendolea, Gallicianò, Roghudi e Roccaforte del Greco nel Reggino e della Grecia salentina nel Salento, che di fatto costituiscono la totalità delle aree ellenofone esistenti in Italia.
«GRANDE SINERGIA CON LA CITTÀ METROPOLITANA» «C’è una grande sinergia istituzionale tra la Città Metropolitana, Comune di Reggio Calabria e Anas». A dirlo il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà intervenendo alla tavola rotonda su “La Via della Magna Grecia”. «Con Anas – ha aggiunto – abbiamo stabilito, realizzato e sottoscritto un protocollo d’intesa strategicamente importante che al di là dei contenuti rappresenta la migliore immagine di quello che è possibile fare quando le istituzioni dialogano tra loro. Non era una cosa scontata, una cosa dovuta, ma è il segno di quello che da tre anni a questa parte diciamo; cioè che a Reggio Calabria si può fare qualcosa soltanto se le migliori “anime”, eccellenze, energie positive che essa sprigiona si mettono insieme. Da soli si è deboli, uniti si possono raggiungere traguardi insperati. Siamo un popolo ambizioso ed un territorio come il nostro ha bisogno dei grandi investitori nazionali, di maggiori interventi e di tutti coloro che insieme a noi credono nello sviluppo di questo territorio. Pretendiamo, e di questo facciamo appello ad Anas – ha concluso Falcomatà – che siano messe in sicurezza le strada che purtroppo concretamente da anni hanno l’appellativo di “strade della morte”».
Gratitudine ad Anas ed agli altri grandi Enti «per lo sforzo messo in atto dallo Stato che con la costruzione di strade ed autostrade ha reso possibile un progresso verso ed un progresso sociale delle nostre regioni» è stata espressa dal presidente del Consiglio regionale Nicola Irto che ha però ricordato l’attesa per lunghi anni per l’ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. «Una storia – ha aggiunto – che fav emergere la necessità di individuare strumenti nuovi, per l’abbattimento dei tempi amministrativi, in grado di rilanciare il settore delle grandi opere, oggi in gran parte paralizzate dall’autentica giungla burocratica che l’Italia ha costruito nel corso della sua storia». Irto si è detto certo che i nuovi investimenti Anas in Calabria serviranno a far uscire dall’isolamento molte aree depresse, ma dotate di grandi potenzialità: «Penso alla area ionica calabrese. Perdurano condizioni di difficoltà in comprensori come la locride e il basso jonio reggino in cui è legittimo attendersi un ulteriore e concreto impegno. Anche questa è Magna Grecia», ha concluso Irto facendo proprio l’appello lanciato poco prima dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova mons. Giuseppe Fiorini Morosini, che aveva chiesto grande attenzione alla statale 106 ionica.
 

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