VIBO VALENTIA Lunedì pomeriggio il ritrovamento della sua automobile – una Fiat Panda data alle fiamme – nelle campagne del Vibonese (potete leggerlo qui). Il cerchio attorno a Francesco Olivieri, il killer di Nicotera che ha ucciso due persone e ferito altre tre venerdì scorso, si stava chiudendo. E l’uomo, che forse sentiva su di sé la pressione investigativa, si è infatti presentato lunedì sera, dopo le 23.30 nel carcere di Vibo Valentia, da solo. Quando è arrivato nella casa circondariale ha detto di volersi costituire ed è stato trasferito al Comando principale dell’Arma dei carabinieri, dove è stato sentito da Concettina Iannazzo, pubblico ministero titolare dell’inchiesta.
L’interrogatorio dell’uomo, assistito dall’avvocato Francesco Schimio, è andato avanti per tutta la notte. E chiude un inseguimento iniziato nel pomeriggio di venerdì, quando Olivieri ha iniziato la sua escalation di violenza tra Nicotera e Limbadi, uccidendo il Giuseppina Mollese, di 80 anni, e di Michele Valarioti (63).
Francesco Olivieri è stato sentito sul movente che lo ha indotto a uccidere ma sul contenuto dell’interrogatorio, al momento, non è trapelata alcuna indiscrezione. Non si sa, al momento, dove Olivieri abbia lasciato il fucile utilizzato per compiere il duplice omicidio, che non aveva con sé nel momento in cui si è presentato in carcere. Il 32enne deve rispondere di duplice omicidio e triplice tentato omicidio, oltre che di lesioni aggravate, porto e detenzione illegale di arma da fuoco, danneggiamento e spari in luogo pubblico.
x
x