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Sanità di Catanzaro, via libera all’unanimità all’azienda unica

Il tavolo tecnico-politico dà l’ok alla proposta di legge regionale per l’integrazione di “Mater Domini” e “Pugliese”, che nella prossima settimana sarà deposita a palazzo Campanella

Pubblicato il: 15/05/2018 – 20:09
Sanità di Catanzaro, via libera all’unanimità all’azienda unica

CATANZARO C’è il via libera, e all’unanimità. Non era scontato e non era comunque facile, viste le premesse, ma è una fumata bianca: il tavolo tecnico-politico presieduto dal commissario alla sanità, Massimo Scura, ha definitivamente tracciato il percorso che porterà all’integrazione “mediante fusione” delle aziende ospedaliere “Pugliese-Ciaccio” e “Mater Domini” e alla conseguente costituzione dell’azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini-Pugliese-Ciaccio”. Nella riunione odierna, che si è tenuta a Lamezia per motivi logistici legati agli spostamenti di Scura per un’audizione nella terza commissione del consiglio regionale, si è sostanzialmente trovata la quadra sulla proposta di legge regionale per la creazione dell’azienda unica di Catanzaro: il testo legislativo, che sarà di iniziativa dei consiglieri regionali dell’area centrale della Calabria, potrebbe essere depositato a Palazzo Campanella già nella prossima settimana. L’”ultima chiamata” per l’integrazione delle aziende catanzaresi potrebbe rivelarsi come quella buona.
I partecipanti al tavolo – Al tavolo tecnico-politico hanno partecipato, oltre a Scura, il sindaco Sergio Abramo, il delegato del presidente della Regione per le politiche sanitarie, Franco Pacenza, il rettore Giovambattista De Sarro i consiglieri regionali Mimmo Tallini, Baldo Esposito, Arturo Bova e Tonino Scalzo (mentre è risultata perdurante l’assenza di Enzo Ciconte) il dirigente generale del dipartimento regionale della Salute Bruno Zito insieme dal dirigente per l’edilizia sanitaria Pasquale Gidaro, i dg della “Pugliese-Ciaccio” Peppino Panella, della “Mater Domini” Tonino Belcastro, dell’Asp Giuseppe Perri. Nel complesso – ha riferito più di un presente – toni abbastanza pacati e accenni polemici, soprattutto di parte ospedaliera mantenuti su un livello standard.
L’esito del vertice – Il tavolo tecnico si è pronunciato all’unanimità sui due documenti-chiave che – per come dichiarato dal sindaco Abramo – «porteranno a un risultato di portata storica per il sistema sanitario del capoluogo e della Calabria»: l’intesa tra il presidente della Regione, il rettore dell’Umg e il commissario per il piano di rientro; la bozza del disegno di legge regionale avente a oggetto “integrazione delle aziende ospedaliere della Città di Catanzaro”. La bozza di intesa, sottoscritta da tutti i partecipanti, considera «non procrastinabile l’integrazione al fine di addivenire ad un’unica azienda ospedaliero-universitaria, con l’obiettivo di migliorare l’offerta sanitaria in termini di volumi, appropriatezza e qualità e migliorare considerevolmente la ricettività alberghiera” e “realizzare un centro di eccellenza per le malattie oncologiche presso il plesso Ciaccio dell’Ao, di primaria importanza, con lo scopo, tra l’altro, di contrastare la mobilità passiva regionale che nel 2015 ha raggiunto, secondo i dati a disposizione, i 300 milioni di euro». Sempre nel documento di intesa, si afferma che «riveste particolare importanza, ai fini dello sviluppo della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Magna Graecia, consentire all’Ateneo di sviluppare al meglio le Scuole di specializzazione esistenti e di aprirne, eventualmente, di nuove», e che «presidente della Regione, Rettore e Commissario convengono sulla necessità di addivenire in tempi brevi all’integrazione mediante fusione delle due Aziende e invitano il Consiglio Regionale a legiferare in tal senso».
La futura legge regionale – Il secondo step del processo di integrazione è dunque una legge regionale di 4 articoli, che la parte politica – segnatamente i consiglieri regionali della città e della provincia – si incaricheranno di incardinare già la prossima settimana presso gli uffici del Consiglio regionale. La bozza prevede all’articolo 1 la costituzione dell’azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini-Pugliese-Ciaccio”, risultante dall’integrazione per fusione delle aziende “Pugliese-Ciaccio” e “Mater Domini”. All’articolo 2 si specifica che «i rapporti tra Università e Regione in materia di attività integrate di didattica, ricerca e assistenza svolte per conto del Servizio Sanitario regionale sono disciplinate da un protocollo d’intesa da sottoscriversi entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge».
Abramo soddisfatto – Al termine della riunione a intervenire è il sindaco Sergio Abramo, che parla di «svolta che ha portato a risultati insperati, una condivisione larga e convinta sugli strumenti che dovrebbero portarci, entro gennaio 2019, alla nascita dell’azienda unica ospedaliero-universitaria. E’ stato decisivo il contributo di tutti gli attori, a cominciare dal delegato del presidente Oliverio, Franco Pacenza, che ha dimostrato competenza, serietà ed equilibrio. Ringrazio il commissario Scura per la tenacia con cui ha inseguito questo traguardo, tutti i consiglieri regionali della città e della provincia, senza distinzione di schieramento, il magnifico rettore De Sarro, i direttori generali delle tre aziende che insistono sul territorio di Catanzaro, la dirigenza del dipartimento della salute. Se, come credo, il percorso concordato sarà rispettato, nella nostra città nascerà il più grande polo sanitario della Calabria».
Il “post scriptum” di Scalzo – Anche Tonino Scalzo ha assicurato il sostegno alla proposta di legge regionale per l’azienda unica di Catanzaro, facendo però presente che nelle prossime settimane proseguirà nel suo intento di far entrare, nella partita, anche l’ospedale di Lamezia Terme, con l’obiettivo di portare il presidio lametino nell’alveo dell’azienda unica ospedaliera invece che in quello – attuale – dell’azienda provinciale.

(a. cant.)

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