Ultimo aggiornamento alle 12:48
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

'Ndrangheta a Milano, arrestato il cognato del boss Alvaro

La Procura indaga sugli investimenti in Romania. Sequestrato un bar vicino al Pirellone. Bruno Crea, legato al boss di Sinopoli, avrebbe avuto rapporti con i Casamonica e Tarantini, l’uomo delle es…

Pubblicato il: 16/05/2018 – 10:48
'Ndrangheta a Milano, arrestato il cognato del boss Alvaro

MILANO Soldi frutto di evasione fiscale, incamerati attraverso un sistema di false fatture, sarebbero stati investiti tra la Romania e Milano e sarebbero finiti in parte anche nelle tasche della ‘ndrangheta. È il quadro dell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Milano Alessandra Dolci e dal pm Bruna Albertini e condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano, che oggi ha portato all’arresto di 8 persone. Sequestrato anche un bar di via Pirelli, vicino al Pirellone, nel capoluogo lombardo. Tra gli arrestati (6 in carcere e 2 ai domiciliari) c’è Bruno Crea, cognato di Natale Alvaro, presunto boss al vertice della ‘ndrina di Sinopoli San Procopio (Reggio Calabria), già condannato per associazione mafiosa. Anche al presunto boss sarebbe arrivata parte dei soldi frutto di evasione fiscale. Le ordinanze sono state firmate dal gip Giusi Barbara e il presunto profitto dell’evasione ammonta a circa 8 milioni e 600 mila euro. Le accuse sono associazione per delinquere finalizzata a reati tributari anche aggravati dall’agevolazione mafiosa.
Da quanto si è saputo, inoltre, l’associazione per delinquere (ad alcuni degli arrestati viene contestata anche l’aggravante di aver agevolato la cosca della ‘ndrangheta capeggiata da Natale Alvaro) stava cercando anche di mettere in piedi un’attività di smaltimento illecito dei rifiuti a Lazzate (Monza e Brianza).
I RAPPORTI CON CASAMONICA E TARANTINI Crea, si legge nelle carte dell’inchiesta, «ha avuto contatti e rapporti d’affari con pregiudicati anche estranei alla sua cerchia familiare», come Guerino Casamonica del clan attivo a Roma, ma anche con «Gianpaolo Tarantini», l’imprenditore barese che avrebbe portato escort nelle residenze estive di Silvio Berlusconi. Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giusi Barbara nell’inchiesta della Dda e del Nucleo di polizia tributaria-Gico della Gdf di Milano. Crea, anche in rapporti con Valter Lavitola (ex direttore de L’Avanti e coinvolto in varie inchieste), aveva, infatti, anche «offerto un lavoro» a Tarantini «in una sua cooperativa per fargli ottenere gli arresti domiciliari».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x